DA CASTELLI A MASTELLA: SIAMO FINITI IN PADELLA

Roma -

Migliaia di lavoratori pubblici hanno aderito allo sciopero generale del 30 marzo 2007 indetto dalla RdB CUB di essi ben oltre 40.000 hanno partecipato alla manifestazione nazionale.

I lavoratori della giustizia dopo la manifestazione sono intervenuti al presidio sotto al ministero, per l’occasione una delegazione di lavoratori della Rdb è stata ricevuta dal Ministro Mastella, al quale sono state:

rappresentate tutte le difficoltà legate alle condizioni di lavoro, alla situazione in cui versa la Giustizia e  la rabbia dei lavoratori per la mancata riqualificazione a distanza di sette anni;

evidenziate la pericolosità di una sempre più ampia e diretta ingerenza dei privati (vedi utilizzo di sponsor e banche) negli affari di giustizia e nella funzionalità degli uffici;

manifestate le grosse perplessità circa l’opportunità di affidarsi a ditte private per l’informatica per ovvii motivi di sicurezza sui dati sensibili oltre che il  futuro processo di informatizzazione della Giustizia rappresentando un patrimonio dell’Amministrazione dovrebbe essere gestito direttamente;

denunciate le condizioni di disagio occupazionale e contrattuale dei circa 1000 tecnici dipendenti delle ditte private;

sottolineate le incongruenze dei costi più che doppi rispetto all’eventuale utilizzo da parte dell’Amministrazione  di personale interno.

Le risposte del Ministro sono state più che deludenti infatti relativamente:

alla riqualificazione ha sottolineato che il DDL incontra delle difficoltà serie con il  ministero dell’economia;

alle condizioni di lavoro dovute a mancanza di mezzi, personale, strutture inidonee ha precisato che la colpa non è sua e che siccome “non c’è una lira” la prossima volta invece di protestare sotto Via Arenula è preferibile farlo a Via XX Settembre sotto il Ministero dell’Economia;

alle strutture inidonee ci è giunto l’ invito a  segnalargliele perché avrebbe poi  provveduto alla loro chiusura;

agli sponsor in questo momento rappresentano una risorsa e quindi non bisogna andare troppo per il sottile;

agli informatici pur essendo a conoscenza degli alti costi, non rientra nelle sue prerogative lottare contro questo tipo di sprechi in quanto non può procedere ad assunzioni meno che mai senza concorso pubblico.

Queste dichiarazioni  ci lasciano allibititi, furibondi e con una serie di interrogativi: Chi dovrebbe dare delle risposte coerenti sulla Giustizia in questo paese se non il Ministro? Chi dice la verità? Il Ministro o le OO.SS. le quali sostengono che entro luglio tutti i lavoratori della giustizia si riqualificheranno? Chi avrebbe dovuto trovare una soluzione per blindare la riqualificazione cosa ha fatto  in questi dieci lunghi mesi? come mai il provvedimento ha già incontrato degli ostacoli? Chi garantisce che non succeda come in passato che l’ufficio per il processo” diventi realtà e la riqualificazione resti un sogno?.

Questi i dubbi e le perplessità. A questo punto i lavoratori, offesi ed umiliati, possono aspettare luglio e verificare se sono stati un’altra volta gabbati oppure aderire alle iniziative di lotta indette da questa O.S. a sostegno delle vertenze in atto, unendosi sin da adesso alla protesta già in atto a Roma ed in alcune altre città sulle mansioni e sulla pedissequa applicazione delle leggi e dei regolamenti.

Nei prossimi giorni la RdB Giustizia definirà ulteriori iniziative di lotte che comunicherà tempestivamente ai lavoratori. Rivendicare dignità - diritti e salari adeguati significa lottare  per se stessi e per il futuro dei propri figli.