ITALIA OGGI SULLA CONVENZIONE ABI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Roma -

Le banche colonializzano i tribunali. Uno scenario che rappresentato in questo
modo è apocalittico. Ma ne sono convinti i sindacati Rappresentanze sindacali di
base che denunciano come l'accordo tra ministero della giustizia e Associazione
bancaria per l'informatizzazione dei registri delle cancellerie delle esecuzioni e dei
fallimenti, con l'Abi che stanzia 3,5 mln di euro, è di fatto una privatizzazione delle
cancellerie. «Al tribunale di Roma, attraverso le Asteimmobili servizi spa, l'Abi è di
fatto già entrata con suo personale nella sezione esecuzioni immobiliari»,
denuncia Giuliano Greggi. Il riferimento è a una circolare del 13 settembre del
presidente della quarta sezione civile esecuzioni immobiliari Tommaso Sciascia
che, dando conto della drastica riduzione del personale esterno disposta dal
ministero, annuncia che «sono stati avviati immediati contatti con l'Abi al fine di far
fronte alle necessità più urgenti relative alla scansione degli atti». Per la RdB Cub
si tratta di una resa su tutta la linea che apre «all'inquietante ingresso delle
banche nei tribunali d'Italia», coinvolte in un evidente conflitto di interessi essendo
i primi creditori chiamati in causa. «È compito del ministro quello di mettere i
provvedimenti per il recupero dei crediti in esecuzione direttamente dai
creditori?», è la domanda rivolta a Mastella.

Il ministero ha ribattuto con una lettera del capo dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria, Claudio Castelli, che ha sottolineato come «la direzione verso cui si
sta muovendo il ministero è del tutto opposta a presunte privatizzazioni. La
politica di informatizzazione portata avanti dalla Direzione informatica è la pronta
smentita alle accuse: il ministero è infatti tra le poche amministrazioni centrali ad
avere una struttura informatica, articolata e diffusa sul territorio, inquadrata
direttamente nell'organizzazione ministeriale. Inoltre il principio che viene
rigorosamente seguito è che tutti i processi di informatizzazione devono passare
ed esser gestiti dalla direzione informatica». Un'opzione, questa, tiene a precisare
Castelli, che «non esclude né il ricorso ad attività svolte dal personale esterno né
il rifiuto di forme di finanziamento diverse da quelle derivanti dalle magre e spesso
insufficienti assegnazioni di bilancio». Poi Castelli mette i puntini sulle i chiarendo i
confini e le finalità della convenzione con l'Abi, del progetto Roma e delle attività
affidate alle Asteimmobili servizi spa «estranee alla convenzione Abi e che
costituiscono iniziative dell'ufficio giudiziario in quanto legate a competenze (come
la promozione delle vendite) proprie del giudice dell'esecuzione».