Appello della USB al CSM, al primo presidente della Corte di Cassazione e all'ANM per fermare il bando della mobilità e a favore del personale @usbgiustizia #RIQUALIFICAZIONE

La domanda che la USB a questo punto si pone e che rivolge anche a Voi, è la seguente: per quale motivo il Ministro, prima di procedere alla mobilità e/o a nuove assunzioni, non provvede a ricollocare il personale interno nelle qualifiche economiche e giuridiche immediatamente superiori, alla luce proprio dell’alta professionalità e capacità degli stessi?

 

Roma -

La USB P.I. – Giustizia, si rivolge a Voi in quanto diretti protagonisti e testimoni di una situazione divenuta insostenibile ed esplosiva negli uffici giudiziari.

Il 20 gennaio 2015, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando di mobilità esterna per 1031 posti disponibili negli Uffici Giudiziari, dei quali ben 835 nella terza area.

Coloro che svolgono quotidianamente la propria attività nei suddetti Uffici, conoscono perfettamente il grado di professionalità e di produttività del personale giudiziario.

Del resto, è sufficiente dare un’occhiata ai numeri: una presenza effettiva di circa 35.000 dipendenti a fronte di un organico di 43.702, già ridotto rispetto al passato di oltre 10.000 unità, per effetto dei tagli alla spesa.

Oggi, il rapporto personale giudiziario – magistrato è di 2,1 mentre nel 2003 era di 5,5; una sproporzione significativa sottolineata dagli stessi interlocutori cui ci stiamo rivolgendo.

Abbiamo letto con attenzione alcuni interventi effettuati: dal CSM, dalla’ANM, dal Primo Presidente della Corte di Cassazione e dai Capi degli Uffici, nei quali veniva sottolineata non solo la drammaticità della scopertura degli organici, ma soprattutto la necessità di non disperdere il patrimonio di professionalità da trasmettere ai nuovi assunti, anche relativamente alla capacità degli uffici di reggere una riforma epocale, quale il processo telematico.

Il senso della lettera è proprio questo: evidenziare come in sostanza il Ministro, con la pubblicazione del bando, affossi definitivamente ogni possibilità, per il personale interno, di acquisire una qualifica funzionale superiore.

 

L’assurdo risiede inoltre nel fatto che personale privo di una, seppur minima, professionalità specifica arrivi negli Uffici Giudiziari a ricoprire posti di responsabilità, ad organizzare e dirigere dipendenti e servizi, senza avere la minima cognizione delle procedure civili e penali e dei servizi di cancelleria.

 

E’ chiaro che in un quadro così orchestrato, il personale giudiziario non si renderà disponibile a fornire supporto, formazione ed informazioni ai nuovi venuti, benché questi ultimi non abbiano alcuna responsabilità, circa le scelte operate dai vertici del Ministero.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a vere e proprie incursioni da parte di personale disparato, anche estraneo all’amministrazione, di cui l’onere della formazione è interamente ricaduto sui dipendenti interni.

La domanda che la USB a questo punto si pone e che rivolge anche a Voi, è la seguente: per quale motivo il Ministro, prima di procedere alla mobilità e/o a nuove assunzioni, non provvede a ricollocare il personale interno nelle qualifiche economiche e giuridiche immediatamente superiori, alla luce proprio dell’alta professionalità e capacità degli stessi?

Un ulteriore interrogativo ci sorge spontaneo: il Governo è interessato ad una Giustizia di qualità, pubblica, che tenga in considerazione tutti i cittadini?

 

Gli ultimi provvedimenti sulla riforma della Giustizia civile ed il progetto denominato “Programma Strasburgo 2”, non lasciano ben sperare…

In sostanza, ad essere privilegiate le cause commerciali rispetto a quelle intentate da un comune cittadino, il quale prima di arrivare al Giudice ordinario dovrà districarsi tra i mille rivoli della negoziazione assistita, della mediazione o dell’arbitrato.

 

La USB P.I., denuncia da tempo il tentativo di privatizzazione della Giustizia e di smantellamento del servizio sia attraverso riforme, che non rivisitano in primis il diritto sostanziale sia svilendo e avvilendo il ruolo dei lavoratori della Giustizia.

 

La USB P.I. – Giustizia, alla luce delle considerazioni prodotte e delle Vostre stesse dichiarazioni, Vi chiede di intervenire presso il Ministro, affinché blocchi il bando sulla mobilità esterna e proceda all’immediata riqualificazione del personale, attraverso la progressione giuridica ed economica dello stesso. Vi esorta altresì ad invitarlo a riconsiderare una riforma ed una attuazione della Giustizia che sia uguale per tutti i cittadini rendendo finalmente operativa la ragionevole durata del processo.