Famiglie professionali DOG, c'è molto da lavorare

Roma -

FAMIGLIE PROFESSIONALI DOG, C’È MOLTO DA LAVORARE

Si è svolto il previsto primo incontro di tavolo tecnico tra amministrazione e sindacati per la definizione delle famiglie professionali nel settore DOG del Ministero della Giustizia. I direttori del personale e del bilancio hanno brevemente commentato la bozza fornita nei giorni scorsi nella quale per ogni famiglia sono introdotti dei ruoli, tesi a conservare le specificità professionali enunciate nel vecchio ordinamento professionale, a cui si accede in base all’anzianità maturata sia per il personale già in servizio sia per futuri assunti.

La USB P.I. – Giustizia ha sottolineato che la definizione delle famiglie professionali serve ad immaginare il futuro funzionamento del “sistema” giustizia ed è un atto preliminare ai passaggi di area in deroga e alle progressioni orizzontali nelle aree. Per il sindacato la definizione delle famiglie professionali deve ampliare i diritti dei lavoratori in tema di mobilità e riqualificazione e non deve essere lo strumento con cui si esigono nuove mansioni a costo zero per il personale, già vessato da anni di mancati riconoscimenti e con stipendi già bassi ed ora falcidiati dall’inflazione a due cifre sui beni di prima necessità.

Sulla questione dei ruoli nelle famiglie, la USB ha posto il problema dei differenziali stipendiali. Nella bozza sono nella stessa famiglia, collaboratori dei servizi generali, i vecchi profili professionali di operatori giudiziari, assistenti linguistici, conducenti di automezzi, addetti ai servizi di sorveglianza e centralinisti; orbene un futuro concorso per i differenziali stipendiali vedrebbe concorrere tra loro personale che è stato assunto in tempi diversi nell’amministrazione e che quindi ha diversa anzianità di servizio e diverso titolo di studio, per cui il rischio potrebbe essere che solo gli appartenenti ad un profilo conseguiranno il differenziale economico. Analoga questione per altre famiglie che vedono la compresenza di più profili professionali. L’amministrazione deve chiarire quindi se i futuri bandi avranno graduatorie per ruoli o per famiglie professionali. La questione si ripropone in tema di interpelli e mobilità, diverso è l’esito se si fanno graduatorie per famiglie o per ruoli.

La USB ha, inoltre, chiesto che venga espressamente prevista una famiglia professionale che possa accogliere tutto il personale a tempo determinato assunti con i fondi del PNRR (data-entry, UPP, vari tecnici di amministrazione) ora in servizio. L’attenzione del sindacato sulla stabilizzazione di detto personale è massima, sarebbe assurdo perderlo dopo che proficuamente sta operando negli uffici giudiziari.

In conclusione, la USB ha auspicato che la definizione delle famiglie professionali sia un’opportunità per tutti i lavoratori, nessuno escluso, per accedere alle aree superiori e ai differenziali stipendiali.

In coda alla riunione il direttore del personale ha comunicato che vi sono 8976 vacanze nella seconda area e 313 in terza area. Il tavolo si è aggiornato alla prossima settimana, vi terremo informati sugli sviluppi.