LA GIUSTIZIA IN MANO AI PRIVATI… LE BANCHE ENTRANO NEI TRIBUNALI

Roma -

Le società private sono entrate negli uffici giudiziari dalla porta principale: si è attuato finalmente  il  “Progetto Roma” che,  con un finanziamento di circa 3.5 milioni di euro da parte dell’A.B.I. (Associazione Banche Italiane), consente attraverso la “Asteimmobili Servizi s.p.a.”  l’intera gestione informatica in materia di esecuzioni immobiliari e fallimentari.
 La RdB P.I. aveva colto appieno, già dallo scorso anno,  l’intento del nostro Ministero: utilizzare lo  “sponsor” con la scusa di  finanziare il rilancio della Giustizia, per  lasciare completamente  la gestione diretta a Istituti di Credito e Finanziarie di interi settori dei tribunali.
Infatti, dal mese di Settembre  al Tribunale di Roma così come a  Milano e Genova, la scannerizzazione e l’inserimento dei dati negli archivi informatici in  materia di esecuzioni immobiliari e fallimentari, viene gestito direttamente dalle Banche che, spesso,  sono parte in causa nelle procedure di pignoramento e di vendite all’aste dei beni di coloro  che hanno crediti con le stesse.

         Tale servizio chiamato “Data Entry”, finora aveva visto impiegati lavoratori  di due società esterne, Insiel e Data Service,  che  da un giorno all’altro sono stati licenziati o messi in cassa integrazione dopo anni di lavoro, seppur precario.

         Il risultato di questa convenzione con l’A.B.I. ha portato: lavoratori non più precari ma direttamente disoccupati, Cancellieri  subordinati e dipendenti  dalle Banche nello svolgimento delle mansioni loro demandate dalla legge,  Giudici che vedranno i loro provvedimenti messi in esecuzione direttamente dal creditore.

         Questo spiega le scelte scellerate adottate in questi anni, come i tagli al personale e la costante  riduzione di fondi per la gestione degli uffici: bisognava aprire  la strada ai privati  con i loro finanziamenti,   attraverso i quali  avrebbero risollevato le sorti della  Giustizia. Tutto questo   senza alcuna tutela per  i cittadini che,  oltre ad un servizio efficace ed efficiente hanno diritto a condizioni di uguaglianza  senza conflitto di interessi.    

         Su tutta questa vicenda pesa come un macigno l’assordante silenzio di tutte le altre organizzazioni sindacali.

        La RdB P.I. continuerà la sua battaglia contro la selvaggia privatizzazione e lo smantellamento della Pubblica Amministrazione.

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Roma, 28 settembre 2007                                 RdB P.I. – Coord. Giustizia

[Comunicato Stampa 1]

[Comunicato Stampa 2]

 

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