LETTERE DALL'INFERNO DEL MANCATO INTERPELLO

Roma -

Il blocco dell'interpello, dovuto all'approvazione del D.L. 112, ora L. 133/2008, oltre ad essere il più forte attacco ai dipendenti pubblici e allo stato sociale, tagliando le piante organiche, il FUA e i diritti su 104 e visite mediche, ha inciso nelle speranze e nei sogni di tante persone che aspettavano il trasferimento dopo aver vinto l'interpello. Riportiamo qualche storia significativa dei sogni sfumanti di colleghi che con un colpo di penna in una sera d'estate hanno visto sfumare le loro aspettative.

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Lettera di Paolo

Al Sottosegretario alla Giustizia On. Caliendo

Al Capo Dipartimento dell’ Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi

Alla Direzione Generale del personale e della formazione    

Oggetto: Interpelli  

Egregi Signori, vi scrive un ausiliario che era in attesa della data per assumere possesso nel nuovo Ufficio e con lui tante altre colleghe e colleghi. Ora, dopo la comunicazione della “temporanea sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di mobilità del personale”, comunicataci in data 11/09 c.a., Vi chiedo di riflettere sulle aspettative createsi in me e nei colleghi con questo interpello che dava la possibilità dopo 7 o 10 anni di immobilismo, di poter andare a coprire la sede di un posto vacante e anche ad altri colleghi di poter coprire i posti che si liberavano con conseguente scorrimento delle graduatorie: una cosa di buon senso o no ? -Con questo ennesimo stop che prelude a chissà che cosa, non Vi viene da riflettere sul fatto che persone nelle nostre condizioni, non avessero magari iniziato a pagare un’ affitto o una caparra per una casa nella zona dove era sito il nuovo Ufficio, dove erano sicuri dopo 2 comunicazioni scritte con tanto di termini di essere trasferiti? -Non avessero preiscritto i figli nelle scuole della zona presso il nuovo Ufficio? -Se una persona risponde ad un interpello, ha dei motivi professionali innanzitutto per rispondere.  Riflette, inizia a fare dei progetti di lavoro e di vita e poi scopre che tutta questa attesa si potrebbe trasformare in “carta straccia”, per termini che altri non rispettano, non rispettando cosi neanche il quotidiano impegno e la professionalità delle colleghe e  dei colleghi.  

Si porgono distinti saluti.  

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Lettera di Nicoletta

 

Al Ministro della Giustizia

On. Avv. Angelino Alfano

 

Al sottosegretario di Stato

On. Giacomo Caliendo

 

Al Capo dipartimento DOG

Dott. Sergio Birrittieri

 

 

Sono un Operatore Giudiziario B2 che ha partecipato alla domanda di interpello indetto il 15/05/2007, posizionandosi terza (3) in graduatoria, premesso che il dipendente primo in graduatoria ha optato per altra sede ed il secondo in graduatoria ha rinunciato al trasferimento ero in attesa di chiamata, in quanto il posto pubblicato non è stato assegnato. Ora, dopo la comunicazione della “temporanea sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di mobilità del personale”, mi vedrò per l’ennesima volta sfumare la possibilità di un trasferimento che, finalmente dopo la bellezza di 10 anni pensavamo fosse finalmente attuabile.

Le mie aspettative e quelle di molti colleghi che, per svariati motivi personali e professionali, hanno partecipato all’interpello ancora una volta si vedono sfumare la possibilità di avvicinarsi a casa di crescere professionalmente con il rischio minaccioso di vedersi “tagliare” eventuali posti vacanti, grazie alle idee geniali di questo “Nuovo Governo” e precludendo così ogni possibilità di migliorare personalmente e non solo.

Nella speranza che, per tutti coloro che hanno partecipato all’interpello, si possa addivenire ad una conclusione favorevole in tempi abbastanza contenuti e che il mio pensiero come quello di altri possa farVi riflettere

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Lettera di Adriana

 

A Marzo ho avuto la comunicazione della vincita dell’interpello con D.M. del 27/marzo/2008.

 

A Maggio ho preso casa in affitto nella nuova sede.

 

Con fiducia ad Agosto ho effettuato il trasferimento (mobili, figli, animali domestici),

 

Ho acquistato nuovi mobili per completare l’arredamento.

 

Ho messo in vendita la mia casa di Roma.

 

NELLE MORE:

 

Sono tornata a Roma nell’attesa dell’effettivo trasferimento,accampata alla menopeggio con vecchi mobili da rottamare, nell’attesa fiduciosa di un trasferimento pressocchè immediato.

 

SITUAZIONE ATTUALE:

Sospensione della vendita dell’appartamento a Roma (mutuo a tasso variabile che ad oggi ammonta a EURO 1211,00 o poco piu’);

Pagamento affitto nuova casa EURO 300,00

Pagamento condominio Roma EURO 187,00

“ “ Canicatti euro 56,00

Pagamento utenze Roma

“ “ Canicatti;

Spese mantenimento personale a Roma

Spese mantenimento personale figli a Canicatti.

Conseguente crollo economico e inevitabile richiesta di prestito bancario.

Oltre alle spese sopra elencate adesso si aggiungono:

Restituzione prestito con rate mensili;

Pagamento rate mobili nuovi per l’arredamento della casa presso la nuova sede;

Viaggi frequenti per raggiungere la propria madre ultranovantenne invalida al 100%, per la quale ha chiesto ed ottenuto i “benefici” dell’art. 104.

 

Con uno stipendio di 1200 Euro c.a. sfido chiunque a sopravvivere.

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Lettera di Grazia

 

ILL.MO On.le Dott. Caliendo

 

 

Sono Grazia dipendente del Ministero della Giustizia presso uno dei tanti Tribunali d'Italia.

 

Le scrivo per sottoporre alla sua attenzione la vicenda personale dolorosa che sto vivendo certa della sua comprensione, visto che le scrivo come figlia dell'Amministrazione che lei rappresenta,quale sottosegretario, e per la quale Lei ha lavorato da magistrato.

 

Nel ’98 ho partecipato al concorso distrettuale per la figura del cancelliere b3. Estremamente esiguo era il numero dei posti messi a concorso (27) estremamente alto il numero dei partecipanti 10.000 all’incirca. Io risultai idonea non vincitrice. Nel 2001 il Ministero su pressione dei sindacati copre le sedi del sud con interpello straordinario e unifica le graduatorie distrettuali in una unica graduatoria nazionale, con la conseguenza che i posti disponibili erano solo al centro-nord, ponendoci di fronte alla drammatica scelta “prendere o lasciare”. Io fresca di laurea, alle prese con il tirocinio legale accetto e scelgo una delle sedi del Nord Italia, nella convinzione che l’Amministrazione che in quel momento ci chiedeva il sacrificio non si sarebbe dimenticata di noi e prima o poi ci avrebbe fatto rientrare nelle nostre sedi di provenienza.

 

Ma dal 2001 in poi le politiche attuate sono state di progressiva riduzione degli organici attraverso il blocco delle assunzioni e del turn over, con la conseguenza che a fronte dello spropositato e incalzante aumento delle pendenze e dei carichi di lavoro è corrisposta una sempre più accentuata politica di taglio e riduzione del personale amministrativo, personale che a differenza delle altre PA, svolge gran parte del lavoro dei magistrati, dando esecuzione materiale ai loro provvedimenti che altrimenti resterebbero lettera morta.

 

Ciò nonostante abbiamo stretto i denti e come tante formiche operaie, abbiamo continuato a lavorare in silenzio e senza chiedere nulla. In tale contesto è ovvio che l’amministrazione non ha spostato personale per oltre sei anni, solo l’anno scorso, maggio 2007, bandisce un interpello, nel quale dopo sei anni di blocco non mette a concorso tutti i posti resisi vacanti nel frattempo, valga per tutti l’esempio di Catania che a fronte di 21 posti vacanti ne pubblica uno solo;

 

E’ qui che sta il nodo doloroso della mia vicenda, perchè dopo la nascita della mia secondogenita ho ottenuto l’assegnazione temporanea al Tribunale della mia città di provenienza per tre anni in virtù della legge sulla maternità, e speravo che questa si tramutasse in trasferimento definitivo. Cosa che non è avvenuta e che non potrà mai più avvenire per due ragioni:

 

1) il taglio del personale presente in servizio nella misura del 10% previsto dal decretoTremonti ora legge 133/08

 

2) la mobilità intercompartimentale (art.30 D.Lgs.165/01) di lavoratori esterni in forza del disposto di cui all'art.3 co.128 L.244/07;

 

Tutto ciò contrariamente a quanto statuito nella circolare del 19.7.2007 con la quale questo Ministero si impegnava ad attivare le procedure di mobilità solo all’esito degli interpelli banditi, mentre di fatto l’interpello bandito nel 2007 è stato temporaneamente sospeso come da nota del 11.9.2008 in attesa della futura riduzione delle piante organiche, da attuarsi alla data del 30.11.2008, per cui i posti messi a concorso potrebbero essere non più vacanti ma soppressi, mentre con la mobilità intercompartimentale, invece, vengono assunti di ruolo lavoratori esterni al comparto, coprendo tutte le scoperture della pianta organica attuale ridotta e rideterminata l’8.3.2007, senza che valga anche per loro il principio della previa futura riduzione della pianta organica.

 

Tutto ciò da me e dagli altri cancellieri come me viene vissuta come un'ingiustizia enorme, perchè avremmo sommessamente voluto che l'Amministrazione ci fosse riconoscente per il servizio svolto con dedizione e abnegazione, abbiamo chiesto il diritto ad essere trasferiti una volta decorso il vincolo di permanenza. E invece dopo averci negato la riqualificazione promessa, dopo averci imposto la politica di tagli al personale, dopo averci tolto una parte della retribuzione con la decurtazione del salario accessorio, ci viene negata pure la speranza di poter rientrare nelle nostre sedi di provenienza.

 

Attualmente sono temporaneamente assegnata, nel tribunale della mia città, ma a breve l’assegnazione scadrà e l’amministrazione mi imporrà di rientrare nella mia sede di servizio al Nord Italia. Mi chiedo che senso ha una norma qual'è l'art.42bis che tutela il diritto di un minore di avere accanto entrambi i genitori, se è riconosciuto solo fino al compimento del terzo anno di vita. Perchè a tre anni e un giorno si può considerare un bambino autonomo ed autosufficiente come un adulto?? E soprattutto un bambino di ancora tre anni, può vivere senza la presenza stabile di un genitore, senza che ciò comprometta inevitabilmente la sua crescita armonica, serena ed equilibrata?! La separazione di un bambino dal genitore è un evento talmente traumatico da provocargli paure, angoscie e senso di abbandono, difficili da elaborare!!

 

Il rientro al lavoro mi pone di fronte a un bivio, che definire drammatico è dire poco: la disgregazione del nucleo familiare, nel senso che io insieme alle mia bambina dovrei trasferirmi, mentre il papà rimarrebbe da solo per tenersi il lavoro, oppure questi dovrebbe lasciare il lavoro per porsi alla ricerca di uno nuovo nel luogo del trasferimento, con le ovvie gravi difficoltà dovute all'età e al fatto di non avere una specifica professionalità. E poi con un solo stipendio con affitti alle stelle, carovita altrettanto, due figli e un marito senza lavoro, dopo le 14.00 dovrò andare a rubare o a chiedere l'elemosina!??

 

Non solo ma si paventa pure la possibilità che nella mia sede di servizio, proprio in attuazione del taglio del 10%, io possa essere addirittura in soprannumero con la prospettiva della mobilità?!

 

Per tutto quanto sopra esposto, le chiedo a nome di tutti i cancellieri b3 che vivono la mia drammatica situazione, di valutare attentamente al di là dei numeri e delle cifre, che sono dati sterili e in virtù dei quali si rischia di stravolgere e sconvolgere la vita di intere famiglie, di trovare una adeguata soluzione per noi lavoratori che aspiriamo a rientrare nelle nostre sedi di provenienza, per noi che abbiamo fatto sempre il nostro dovere in silenzio e a denti stretti, senza pretendere medaglie e che con passione ed abnegazione diamo ogni giorno il meglio di noi stessi e della nostra giovinezza per erogare ai cittadini il servizio giustizia.

 

La ringrazio del tempo che mi ha dedicato e Le porgo gli auguri di proficuo lavoro.

 

Cordiali saluti