La matematica non è un'opinione ma: una scienza esatta

La pubblicazione fatta dalla RdB P.I.delle tabelle sugli effetti economici dell’eventuale entrata in vigore del contratto integrativo ha suscitato reazioni scomposte tra i firmatari.

Ci accusano di mentire e di aver elaborato ad arte le nostre tabelle eppure “non abbiamo dato i numeri” ci siamo limitati a mettere a confronto: quanto percepito sino ad ieri in media come fondo di produttività collettiva e i benefici economici derivanti dall’eventuale applicazione del nuovo contratto integrativo, nulla di più.

Avremmo voluto sbagliarci sui calcoli delle nostre tabelle, ma così non è.

Per i centometristi della firma questa verità fa male e la pronta, giustificata e legittima reazione dei lavoratori li ha indotti a reagire arrampicandosi sugli specchi.

Tra coloro che contestano i nostri dati una forza sindacale non pubblica quali sarebbero secondo loro i conti esatti; l’altra pubblica dati simili ai nostri, dimenticando di detrarre però, come correttamente ha fatto la RdB l’11 % dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori. Come se non bastasse, è davvero il caso di dire artificiosamente, per tentare di pareggiare i conti con il perduto FUA ha calcolato su 19 mensilità anziché, come sarebbe giusto, su tredici gli arretrati che eventualmente si percepirebbero.

Anche l’indicazione del mese di luglio, data probabile in cui secondo questa sigla sindacale si percepirebbero gli arretrati, è molto ipotetica . Infatti al momento l’ipotesi di contratto è ancora ferma alla Funzione Pubblica e qualora passasse indenne da tutti i controlli e fosse sottoscritto definitivamente ci sarebbe da completare tutto l’iter burocratico fissato per la procedura: fatta di domande, titoli e graduatorie. Senza contare eventuali ricorsi.

Allo stato dell’arte nulla è certo meno che mai gli impegni assunti dall’Amministrazione riguardo all’ aumento delle risorse economiche del FUA, ai passaggi economici futuri, alle assunzioni promesse nel documento di programmazione economica e finanziaria ecc... ecc…

Al momento tutte queste cose sono parole, soltanto parole. I fatti al contrario ci dicono che da tre anni non ci sono interpelli per i trasferimenti, delle assunzioni neanche l’ombra, le condizioni di lavoro peggiorano di giorno in giorno, il salario è sempre più magro e le somme che per un decennio abbiamo percepito nel mese di luglio, grazie all’impegno e alle lotte di RdB, allo stato sembrerebbero perdute.

Questo è il quadro portato a conoscenza dei lavoratori da questa O.S. e lo sforzo è stato quello di informarli sulle conseguenze economiche e professionali derivanti dal nuovo ordinamento professionale.

In questo contesto dove i governanti di turno hanno posto in essere processi più o meno striscianti di privatizzazione dei servizi pubblici, è innegabile l’impegno profuso dalla RdB P.I. per arginare la profonda involuzione cui sta precipitando la Pubblica Amministrazione.

La Giustizia non esce indenne da questi progetti di smantellamento e acquisire il consenso dell’opinione pubblica, attraverso l’opera di sciacallaggio sui fannulloni oltre che annientare le resistenze dei lavoratori con l’applicazione della legge Brunetta serve ad accelerare i processi in atto.

 

Fermiamoli, la RdB P.I. è con te