bando di assunzione di 616 operatori giudiziari area II, omesso interpello e riserva posti per personale Ausiliario.

Lettera al Ministro Bonafede sul dopo il bando per operatori giudiziari.

Sotto il testo completo della della lettera

Roma -

Caro Ministro,

la USB P.I. – Giustizia apprende che è stato pubblicato un bando di assunzione di 616 operatori giudiziari area II fascia economica F1, mediante avviamento degli iscritti ai centri per l’impiego, con un punteggio aggiuntivo per coloro che hanno prestato servizio in qualità di tirocinanti.

Questa O.S. sottolinea, con grande disappunto, che codesta amministrazione procede a senso unico a discapito dei dipendenti in servizio, in barba ad accordi, norme e promesse.

Per sgombrare il campo da qualsiasi incomprensione, per la USB P.I. – Giustizia, che da anni si batte per la totale copertura delle piante organiche, procedere ad assumere personale è sacrosanto.

Quello che qui si contesta è la totale disattenzione nei confronti del personale in servizio e il non mantenere fede agli accordi e agli impegni presi e la disattenzione delle norme vigenti.

L’accordo sulla mobilità prevede all’art. 15 che prima di assumere i vincitori di pubblici concorsi l’amministrazione proceda all’assestamento del personale in servizio mediante interpello straordinario.

Non risulta a questa O.S. che si sia proceduto in tal senso.

L’art. 52 comma 1bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 consente alle amministrazioni di riservare posti, in caso di concorso pubblico, al personale interno in misura non superiore al 50 per cento.

Anche in questo caso non vi è traccia di riserva di posti in favore del personale inquadrato nel profilo professionale dell’ausiliario.

Tale personale, che presta servizio da 20 - 30 anni in questa amministrazione e la cui professionalità è riconosciuta da tutti, aspira legittimamente alla progressione di carriera. Invece sono isolati e ingabbiati nella prima area e quel che è peggio non vi è traccia neanche di quei miserabili 270 passaggi di cui si parla dal 2010.

La USB P.I. – Giustizia nelle trattative aperte all’ARAN sostiene l’area unica professionale per eliminare lacci e lacciuoli che nel tempo hanno impedito ai lavoratori, in particolare modo nella giustizia, le progressioni di carriera.

Nell’attesa che il nuovo ordinamento professionale prenda forma, l’amministrazione della giustizia deve procedere immediatamente a bandire i concorsi interni a partire dagli ausiliari, sino ad arrivare ai funzionari per consentire agevoli passaggi tra e nelle aree.

L’amministrazione, rispetto agli ausiliari, nei precedenti incontri con la USB, all’apparenza si era dimostrata sensibile alle problematiche della categoria, ma alle parole non sono mai seguiti fatti concreti.

La USB PI - giustizia continuerà a sostenere le ragioni degli ausiliari per tutti i motivi esposti negli incontri e a combattere al loro fianco per il loro diritto a ricoprire il profilo professionale per il quale, di fatto, svolgono le mansioni da anni.

Analogo discorso vale per tutto il personale giudiziario in servizio almeno da un ventennio e che nutre delle aspettative regolarmente disattese, nonostante gli impegni presi e gli accordi sottoscritti.

Ministro negli atti di indirizzo del 2019 e 2020 lei più volte cita il “benessere organizzativo”: a questo punto la USB P.I. – Giustizia le chiede cosa voglia intendere.

Il benessere organizzativo significa, anche, attenzione alle esigenze e alle aspettative dei lavoratori.

Lavoratori che, non ci stancheremo mai di ribadire, da anni si spendono per portare avanti la disastrata macchina della giustizia, per giunta, in un contesto lavorativo da terzo mondo particolarmente riferito ai carichi di lavoro, ai luoghi, alla sicurezza ed alla salubrità.

Il “miglioramento della qualità organizzativa” passa anche attraverso la valorizzazione delle professionalità in servizio e quindi attraverso la riqualificazione giuridica ed economica di tutto il personale: non si può pensare solo ad assumere dall’esterno mentre il personale interno, compreso quello assunto di recente, continua a fuggire via da questa amministrazione.

Evidentemente viene meno l’orgoglio di appartenere ad un’amministrazione che ormai sentono matrigna.

Caro Ministro è giunta l’ora che alle parole seguano i fatti se non vuole che da qui a qualche tempo il Ministero si desertifichi per defezione.

A tirare troppo la corda finisce che prima o poi si spezza e le conseguenze potrebbero essere imprevedibili.

La USB P.I. – Giustizia sollecita, pertanto, l’adozione di atti concreti che soddisfino le legittime aspettative dei lavoratori che, sicuramente, non vanno in rotta di collisione con le esigenze dell’amministrazione.

La USB P.I. – Giustizia resta in attesa di un segnale positivo e le porge cordiali saluti.