GIUSTIZIA: PROGRESSIONI ECONOMICHE: ECCO PERCHE' LA TRATTATIVA SI E' BRUSCAMENTE INTERROTTA
PROGRESSIONI ECONOMICHE: ECCO PERCHE' LA TRATTATIVA SI E' BRUSCAMENTE INTERROTTA
La trattativa sulle Progressioni Economiche, le ultime con i criteri del vecchio CCNL, è stata bruscamente interrotta grazie all’ostracismo di quelle stesse organizzazioni sindacali che rivendicano ai tavoli la maggiore rappresentatività.
Costoro, con pregiudiziali pretestuose, hanno impedito la sottoscrizione dell’accordo faticosamente raggiunto dopo una serie di riunioni tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione.
Riunioni nelle quali si era ribadito la necessità di sanare una grave ingiustizia, visto che da oltre 20 anni a molti dipendenti del DOG non è stato riconosciuto né il diritto alla carriera (passaggio tra le aree) né un aumento stipendiale, cosa avvenuta per tutti gli altri dipendenti pubblici.
A dicembre, dopo avere ottenuto faticosamente, in sede di contrattazione del FRD 2020 e 2021, un aumento consistente delle risorse disponibili per gli sviluppi economici, all’unanimità le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione concordavano sulla necessità di consentire la progressione di tutti i dipendenti con più anzianità di servizio che ancora non avevano potuto beneficiare delle due precedenti tornate.
A seguito di ciò perveniva dall’Amministrazione una proposta che recepiva le richieste formulate da TUTTE le organizzazioni sindacali.
A distanza di poco più di un mese, “incomprensibilmente”, le carte in tavola sono state cambiate, con un voltafaccia senza precedenti, proprio da quelle stesse organizzazioni sindacali che si vantano di avere la maggioranza nel Ministero della Giustizia.
Alcune sigle hanno richiesto la revisione di alcuni parametri, altre hanno formulato delle pregiudiziali che nulla avevano a che vedere con la trattativa in corso, tipo lo scorrimento integrale della graduatoria del 21/quater, nonostante fosse stato già predisposto il PDG di riferimento.
Quel voltafaccia non ha lasciato allibita la sola USB, ma anche la sottosegretaria On. Macina che, sfinita dalle richieste più impensate e conscia che sarebbe stato impossibile raggiungere un accordo, ha sospeso indignata la trattativa, redarguendo duramente, prima di andare via, quelle organizzazioni sindacali.
Ancora oggi siamo in attesa di una nuova convocazione: e in ogni caso questi giochetti hanno fatto perdere ai dipendenti sicuramente tutto il 2022 perché, se mai si riuscirà ad arrivare ad un accordo le graduatorie sicuramente non potranno essere definite entro dicembre 2022.
E dopo anni ed anni che si tira la carretta, in questo Ministero c’è ancora chi, piuttosto che preoccuparsi degli interessi generali di tutta la categoria, coltiva gli interessi di bottega a danno dei più.
Evidentemente costoro hanno smarrito il vero senso del sindacato: tutelare i dipendenti e non alimentare le ingiustizie, ragionando secondo logiche di convenienza.
Questi i fatti, che non cambiano la sostanza degli ultimi anni: la svendita sistematica, da parte di queste OO.SS., dei diritti dei lavoratori, spacciando per conquiste le elemosine che ottengono.
Ai lavoratori la reazione sostenendo l’unico sindacato indipendente che si batte per la difesa ed il rilancio dei diritti di tutti.