LAGO di COMO negli UFFICI GIUDIZIARI di NAPOLI - FOTO e FILMATO

In allegato e di seguito la lettera inviata al Ministro sulle disastrose condizioni del palazzo di giustizia di Napoli

Roma -

La USB P.I. – Giustizia in più occasioni le ha scritto per segnalare e denunciare la precarietà degli edifici giudiziari che mette in serio pericolo l’incolumità dei lavoratori.

Senza parlare delle condizioni igienico – sanitarie in cui sono costretti ad operare i lavoratori con grave nocumento della loro salute.

Oggi Ministro le scriviamo perché è il turno del palazzo di giustizia di Napoli, dopo il recente temporale che ha investito la città, il personale ha dovuto districarsi tra allagamenti e altro.

Fatto questo non nuovo, infatti già a maggio si verificò lo stesso problema.

Il vero dramma è che a causa della sempre maggiore intensità di pioggia e dei sempre più frequenti temporali le strutture in conglomerato cementizio armato, sulle quali la manutenzione non è attenta, si degradano a causa dell’aria e dell’acqua piovana (inquinata e acida) che, oltre a causare il fenomeno del dilavamento nel cemento, raggiungono le armature innescando processi di ossidazione dell’acciaio (ruggine). L’ossidazione dell’acciaio procede dalla superficie della barra verso l’interno, aumentando il volume della barra di acciaio e rompendo e spingendo verso l’esterno il calcestruzzo (che non resiste a trazione) che la ricopre. Più il calcestruzzo si rompe, più gli agenti atmosferici aggrediscono le armature di acciaio e più il processo di degrado accelera.

Cosa che sta verificandosi nel palazzo di giustizia di Napoli, come si evince dal filmato allegato.

I pericoli che i lavoratori corrono lavorando in strutture in conglomerato cementizio armato, ove le opere edili siano degradate sono essenzialmente 2:

  • pericoli derivanti dalla caduta di calcinacci o pezzi di conglomerato cementizio ammalorato che si staccano dalla struttura; il rischio, inteso come combinazione delle probabilità che l’evento si verifichi e gravità delle conseguenze se l’evento si verifica, è elevato, potendo colpire i frammenti della struttura, che possono avere una dimensione di diversi centimetri, i lavoratori sulla testa, con conseguenze anche mortali.

La precauzione da adottare immediatamente è quella di interdire l’accesso ad aree sottostanti le parti della struttura degradate. In seguito si deve o ripristinare, previa accurata ispezione, la parte degradata della struttura, o metterla in sicurezza coprendo le parti dalle quali possono precipitare calcinacci, o proteggere il transito e l’eventuale stazionamento dei lavoratori mediante coperture allo scopo progettate.

Analoghe considerazioni valgono per parti della struttura nella quale vi è la presenza di materiali diversi, quali calce o intonaco, il cui distacco anche in locali interni può essere causato da infiltrazioni di acqua attraverso il solaio.

  • pericoli derivanti dalla riduzione del diametro delle armature; l’avanzata ossidazione delle armature comporta sia la riduzione del loro diametro e quindi una riduzione della resistenza che possono esplicare, sia la perdita di aderenza con il conglomerato cementizio. Entrambi i fenomeni, se ignorati, nel lungo periodo possono portare alla perdita delle caratteristiche elastiche dell’elemento costruttivo. In caso il degrado delle armature sia diffuso e avanzato, si può arrivare alla rottura dell’elemento e, se portante, al collasso di parte o tutta la struttura.

Le armature non protette dal copriferro devono essere pulite con mezzi meccanici e protette, prima del ripristino, con particolari vernici che le proteggono dalla corrosione garantendo allo stesso tempo l’aderenza con il conglomerato cementizio da successivamente posato. Nei tratti di eccessiva corrosione le armature devono essere sostituite. È necessario disporre per l’esecuzione di accurate ispezioni finalizzate alla verifica dello stato di conservazione delle armature.

Ministro sono troppi gli episodi che si verificano e che la dovrebbero fare allarmare e soprattutto correre ai ripari.

La USB da anni, denuncia fatti e misfatti legati alla poca sicurezza e salubrità nei luoghi in cui si amministra la giustizia, sarebbe ora che la messa in sicurezza dei palazzi diventasse una priorità della sua agenda politica.

vista che la responsabilità di mettere in sicurezza i palazzi di giustizia è di sua competenza.

Lo stesso ministro del lavoro ha dichiarato che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è un’emergenza nazionale che necessita di un intervento immediato e strutturale.

Anche il ministro della salute afferma che la sicurezza sul lavoro è un tema decisivo e che lavoro è vita e non deve mai trasformarsi in morte.

La USB P.I. – Giustizia, alla luce di quanto sopra, rimarca che non è più procrastinabile un incontro sulla materia per definire, attraverso un percorso condiviso, un piano di ristrutturazione ed ammodernamento di tutti gli edifici giudiziari compresa la sede ministeriale a tutela e salvaguardia della sicurezza e salubrità dei lavoratori.

In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.