NAPOLI: Settimana di protesta dei lavoratori della Giustizia 7 - 11 Novembre
Sit-in agli uffici giudiziari di Napoli - 7, 8, 9, 10 e 11 novembre dalle ore 09,00.
ingresso piazzale Centro Direzionale (vicinanze Chiesa S. Carlo Borromeo)
I provvedimenti legislativi che si sono succeduti negli anni scorsi, tutti finalizzati in nome dell’efficienza, della razionalizzazione e del risparmio, conditi con scandalose campagne di “fannullonismo “ dei lavoratori del pubblico impiego, ed in particolare le ultime manovre economiche varate dal governo, hanno inciso in maniera devastante sulle condizioni lavorative ed economiche dei lavoratori giudiziari.
Forse pochi sanno che:
- nel 2000 l’organico dei lavoratori giudiziari era di circa 54.000 unità a fronte di quelli odierni in servizio che è di 38.000 e poco più;
- che a seguito delle riforme ordinamentali e legislative il carico di lavoro è aumentato di oltre il 40%;
- che le retribuzioni e il loro potere d’acquisto ferme da anni, causa il blocco dei contratti fino al 2017……..? , potranno solo diminuire per effetto dell’inflazione galoppante;
- che lo stanziamento per il materiale di cancelleria è praticamente inesistente, che è da tempo immemorabile che i lavoratori provvedono in proprio all’acquisto di penne, carta ecc., per non parlare dei computers vecchi , obsoleti e spesso fermi per lungo tempo quando presentano problemi ai componenti hardware;
- che da oltre due anni si aspetta che vengano versati i soldi degli straordinari effettuati e che, nonostante le assicurazioni, non ci sono i fondi necessari per pagarli tutti, mortificando ulteriormente quei lavoratori che con spirito di sacrificio ed abnegazione hanno prestato la loro opera, spesso ben oltre le 10-12 ore al giorno;
- che avendo il governo terminato tutte le alchimie legislative ed economiche e non potendo inventarsi il personale laddove non esiste, ha ben pensato di razionalizzare e velocizzare il servizio giustizia, per garantire efficienza e funzionalità, smantellando circa 650 Uffici Giudiziari: pazienza se così si dà il via alla mobilità coatta del personale sopravvissuto e, pazienza, se i cittadini vedranno sparire, specialmente in molte regioni del sud ad alto tasso di criminalità, quei presidi di legalità rappresentati dai tribunali;
La giustizia e il suo buon funzionamento costituisce uno dei pilastri dello stato democratico per questo è necessario investire in uomini e mezzi economici e, considerato che l’età media dei lavoratori della giustizia è di oltre 55 anni, occorre adoperarsi per l’assunzione immediata di almeno 15.000 unità di personale oltre che adeguare il salario dei lavoratori per consentirgli di vivere una vita dignitosa.
La crisi economica che sta affliggendo il nostro paese, creata dalle speculazioni bancarie e finanziarie, deve essere pagata da chi l’ha prodotta e non dai lavoratori, dai loro figli e dai loro nipoti.