OBSESSION: Continua l’ossessione di CGIL CISL e UIL nei confronti di USB
Continua l’ossessione di CGIL CISL e UIL nei confronti di USB, questa volta sono scesi in campo addirittura i segretari nazionali di categoria.
Costoro piuttosto che preoccuparsi di risolvere i problemi dei lavoratori della giustizia e di battersi per far rispettare gli accordi sottoscritti, insistono sulla cacciata di USB dai tavoli perché colpevoli di non aver firmato il CCNL Funzioni Centrali.
Questa volta hanno scomodato la Corte Costituzionale per far valere le proprie ragioni. A questi scienziati del diritto rimarchiamo che nessuna norma costituzionale obbliga, a ben vedere come potrebbe visto la portata antidemocratica, ad escludere dal tavolo delle trattative una Organizzazione Sindacale che non ha sottoscritto un contratto lesivo dei diritti e della dignità dei lavoratori, un contratto che ha stigmatizzato la campagna d’odio perpetrata dai media e che ha riportato indietro di 20 anni i diritti dei lavoratori pubblici.
A questi stessi professori del diritto, a prescindere dai punti di vista, occorre ricordare che esiste un’altrettanta norma art. 10 CCNI – Giustizia discendente dal CCNL che così recita “…. Qualora insorgono…..le parti che li hanno sottoscritti si incontrano per definire consensualmente…..”.
Quindi avendo la USB, allora RdB, firmato l’accordo sulla mobilità del 27 marzo 2007 è legittimata, a pieno titolo, a partecipare alla modifica dello stesso o alla stesura di un nuovo accordo.
E a voler essere pignoli la mobilità interna è una materia che non rientra in quelle elencate nell’art. 7 comma 6 CCNL Funzioni Centrali, pertanto esula dai dettami di detta norma.
Escludere una O.S. con una norma contrattuale, visto che nessuna legge lo impone, è una chiara volontà di reprimere il dissenso che USB esprime rispetto all’arretramento dei diritti nel mondo del lavoro pubblico.
E’ lecito domandarsi se costoro che si richiamano ai principi di legalità e di democrazia si siano mai preoccupati di chiedere ai lavoratori cosa ne pensano di questa norma capestro. Questa è la democrazia non quella di cui tanto vanno blaterando.
I lavoratori della giustizia aspettano da anni la riqualificazione, vivono condizioni di lavoro disumane, sopraffatti dai carichi di lavoro, sfruttati in un mansionismo sfrenato, costretti ad operare in ambienti insalubri e insicuri. Sarebbe utile che quello stesso impegno, usato ossessivamente nei confronti di USB, lo impiegassero per risolvere le sole ed uniche questioni che interessano i lavoratori della giustizia.
Dulcis in fundo suggeriamo a lor signori maggiore coerenza perché non si può essere rivoluzionari a fasi alterne, a seconda del governo di turno.
La USB continuerà, senza se e senza ma, a combattere le disuguaglianze prima di tutto gli ultimi.