POVERA RIQUALIFICAZIONE E… POVERI NOI!
Questo pomeriggio, presso il Ministero della Giustizia, il Sottosegretario Avv. Li Gotti ha illustrato alle OO.SS. i contenuti del DDL sull’ufficio per il processo e sulla riorganizzazione del personale giudiziario.
Il DDL licenziato dal Consiglio dei Ministri il 24 maggio u.s. è attualmente in attesa della firma definitiva del Capo dello Stato per poi finalmente iniziare l’iter parlamentare. La sorte, quindi, è ancora incerta.
Ci è stato riferito che il disegno di legge ha incontrato, contrariamente alle aspettative, notevoli ostacoli da parte del Ministero dell’Economia, della Funzione Pubblica e della Presidenza del Consiglio pertanto l’iter procedurale è stato complesso ed impegnativo tanto da comportare più di 50 riunioni.
Il Sottosegretario Li Gotti ha confermato ciò che avevamo già intuito, che il DDL non riuscirà a garantire la progressione di carriera di tutto il personale giudiziario, a dispetto di quanto sottoscritto nel protocollo d’intesa del 9 novembre 2006.
A farne le spese in particolare, anche se a cascata interesserà tutte le altre figure professionali, saranno i lavoratori interessati ai passaggi di area: cioè gli A1 e i B3 per i quali dovrebbero essere applicate le “regole costituzionali” del pubblico concorso e, quindi, della riserva all’esterno di una parte dei posti disponibili.
L’Avv. Li Gotti si è detto però ottimista sulla possibilità che il citato DDL, con un emendamento ad hoc, possa ottenere miglioramenti nel corso dei lavori parlamentari in quanto provvisto di completa copertura finanziaria.
Noi della Rdb P.I. non riusciamo a condividere l’ottimismo del Sottosegretario e delle OO.SS. che hanno sottoscritto il protocollo. Il perché è presto detto a distanza di un anno: la riqualificazione viaggia su un binario morto mentre l’ufficio per il processo avanza.
A tal proposito, in passato, molti lavoratori ci avevano richiesto di conoscere la composizione e le effettive competenze dell’Ufficio del processo, senza ottenerne risposta (perché mai precisate dall’Amministrazione).
Abbiamo invece appreso che, in base a quanto stabilito dal DDL, la composizione, il funzionamento e le modalità di coordinamento delle attività saranno stabilite dai Capi degli uffici e dai dirigenti amministrativi: ciò equivale a dire che sul territorio nazionale potremmo avere 195 uffici che viaggeranno a velocità differenti con disparate ed autonome regolamentazioni!
Pur non avendo mai condiviso il complessivo impianto del disegno di legge che, in cambio di una più che meritata riqualificazione del personale, introduce negli uffici giudiziari un modello organizzativo (ufficio del processo) la cui reale finalità sarà quella di trasferire nuovi compiti (già di competenza dei magistrati) al sempre più esiguo personale amministrativo, la RdB P.I., ha espresso tutto il suo sdegno per l’ennesima dimostrazione di scarsa sensibilità per le legittime aspettative dei lavoratori.
Le argomentazioni esposte da questa O.S., sulle pessime condizioni di lavoro in cui è costretto ad operare il personale, i ritardi registrati sull’iter del DDL e la mancata riqualificazione di tutto il personale, hanno visto anche il Capo Dipartimento dr. Castelli esprimere la propria sostanziale insoddisfazione.
Siamo convinti che la proposta avanzata dalla RdB P.I., pregiudiziale al rinnovo del CCNL Ministeri, di una sanatoria che attraverso il riconoscimento della professionalità acquisita consenta un passaggio di livello a tutti coloro che sono stati esclusi da ogni tipo di progressione, possa essere condivisa da tutti i lavoratori giudiziari.
Auspichiamo che gli ostacoli non arrivino proprio da quelle OO.SS. che con sempre più insistenza parlano di produttività e meritocrazia nella Pubblica Amministrazione.
La partita a questo punto va giocata fino in fondo ed i lavoratori tutti ne dovranno essere protagonisti.
La RdB P.I., dal proprio canto, proseguirà nelle iniziative di lotta e di mobilitazione di tutto il personale giudiziario perché vengano garantiti
PIU’ DIRITTI – PIU’ DIGNITA’ – PIU’ SALARIO