Procura della Repubblica di Roma - Richiesta modifica circolare del 7 maggio 2020 e verbale riunione 12 maggio u.s.
USB P.I. - Giustizia chiede al Procuratore PRESTIPINO GIARRITTA la modifica della circolare del 7 maggio 2020
La USB P.I. – Giustizia, a seguito della ricezione del verbale della riunione del 12 maggio u.s., precisa che la parte relativa all’intervento della signora Todisco della USB non risponde al vero. La frase “[..] Ritiene necessario incrementare il lavoro in presenza, [...]” così riportata stravolge il senso del discorso fatto. Il concetto da lei espresso può essere riassunto correttamente come segue: “ritiene che, ove la dirigenza trovi necessario incrementare il lavoro in presenza, sia prioritariamente assicurata la tutela della sicurezza dei lavoratori. In assenza anche di una sola delle misure idonee al raggiungimento di questo fine, si ribadisce che la modalità di lavoro agile non potrà essere variata neanche in questa fase”. Si chiede pertanto l’immediata rettifica del verbale.
Chiediamo, inoltre, che venga emanata urgentemente una nuova circolare a rettifica di quella emessa in data 7 maggio che prevede l’aumento dei giorni di presenza del personale a partire dal 18 maggio 2020, con i giorni in lavoro agile limitati a 2 a settimana.
Al riguardo, si richiama quanto disposto dalla direttiva del Ministro della Funzione Pubblica n. 3/2020, per cui “nello scenario attuale …. la disciplina normativa applicabile alle pubbliche amministrazioni continua a rimanere quella contenuta nell’articolo 87” del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18.
Pur nella diversa accezione di ampliamento delle attività indifferibili e nell’ottica di una ripresa dell’attività giudiziaria, ai sensi del citato articolo, “fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni”.
La copiosa normativa emanata dal governo ha lo scopo precipuo di proteggere la salute individuale e pubblica, limitando fortemente la mobilità delle persone in considerazione della grave emergenza sanitaria legata al COVID-19.
Sarebbe opportuno cogliere l'occasione per rendere i servizi sempre più moderni e snelli aumentando efficacia ed efficienza tramite l’adozione di nuove modalità lavorative tese a raggiungere “la conciliazione tra vita professionale, privata e familiare” che “deve essere garantita quale diritto fondamentale di tutti, con misure che siano disponibili a ogni individuo” come da risoluzione del Parlamento europeo “Creating labour market conditions favourable for work-life balance” del 2 agosto 2016.
Pertanto, all’interno della Procura, ove strettamente necessario e solo dopo la messa in atto di tutte le opportune misure di protezione del personale idonee a tutelare i dipendenti dal rischio di contagio epidemiologico (controllo degli accessi, accesso previo appuntamento, obbligo della distanza, controlli negli spazi comuni per evitare assembramenti, distanziamento scrivanie, pulizie più assidue, percorsi alternativi di ingresso ed uscita, areazione naturale dei locali, etc…) potrà essere aumentato il personale che svolge attività lavorativa in presenza.
Ricordiamo che è in capo al datore di lavoro pubblico la responsabilità del rispetto alla tutela della salute nei luoghi di lavoro.