STATALI: 50 EURO MEDI IN BUSTA PAGA LA VERA ENTITA' DEL RINNOVO CONTRATTUALE (copia 1)

Le RdB-CUB contrasteranno ogni possibilità di conclusione di questo vergognoso contratto

Nazionale -

All’odierno tavolo tecnico presso l’ARAN, a supporto della trattativa per il rinnovo del contratto dei Ministeri, sono emerse le reali disponibilità economiche riguardanti gli aumenti stipendiali del comparto.


I famosi 101 euro medi tanto sbandierati dal Governo e CGIL CISL e UIL dopo l’accordo del 29 maggio sono in realtà 92,88 euro lordi in paga base, a cui si devono sottrarre altri 10,41 euro che confluiranno nel FUA.


In buona sostanza, dopo due anni di attesa nelle tasche dei dipendenti statali andranno circa 50 euro medi.


Questa cifra non solo è inferiore a quanto ricevuto in busta paga dall’ultimo rinnovo contrattuale avvenuto con il precedente governo, ma riduce ulteriormente il potere di acquisto dei salari dei pubblici dipendenti, che via via stanno diventando veri e propri salari da fame.


Si aggiunge a questo, come si dice, oltre il danno anche la beffa della proposta di perequazione dell’indennità di amministrazione ricorrendo alle risorse del FUA.
Come dire, volete la perequazione, PAGATEVELA!!


In aggiunta a tutto ciò, non si parla di eliminare la vergognosa decurtazione dell’indennità in caso di malattia e non si vede luce riguardo la possibilità di storicizzare in busta paga la produttività collettiva erogata con il FUA.


La RdB ha proposto di finanziare le turnazioni e la reperibilità con soldi dell’Amministrazione e non attingendo dal fondo unico.


Le statistiche pubblicate di recente confermano che i salari degli italiani si collocano agli ultimi posti della classifica europea. Un dato che la dice lunga sulla politica che questo governo, con la complicità di CGIL CISLe UIL, sta mettendo in atto per tutto il mondo del lavoro ed in particolare per i dipendenti pubblici.

Le RdB/CUB continueranno a contrastare i contenuti di questo rinnovo anche all’ARAN, e continueranno a promuovere ulteriori iniziative nazionali con i lavoratori del comparto contro ogni possibilità di conclusione di questo vergognoso contratto.