UNA TELENOVELA LUNGA 7 ANNI ORA DIVENTA FICTION...
Su questa ormai paradossale vicenda si è detto e si è scritto di tutto e di più, ma alcuni pseudosindacalisti o meglio coltivatori del proprio orticello, che del sindacato ne fanno uso e consumo a scopo personale, non ricordano, o meglio fingono di non ricordare quanto si è soprattutto fatto:
1) In data 05/04/2000 è stato sottoscritto il C.C.I 1998/2001 M.G. che ha previsto:
A. La figura professionale unica dell’ufficiale Giudiziario distinguendole in P.E. C1 e B3;
B. La selezione interna per il passaggio da una posizione economica inferiore a quella superiore;
C. La revisione delle piante organiche UNEP in particolare,
a) 500 posizioni B3 Super Unep
b) 200 posizioni C1 Super Unep ( Art. 42 )
Inoltre, aumenta
c) + 80 C3 Unep
+ 800 C2 Unep
+ 500 C1 Unep
e riduce
- 700 B3 Unep
D. Corsi e corsi-concorsi per i vari passaggi nelle P.E. e nelle aree, riservando una quota del 30% di posti per garantire un adeguato accesso dall’esterno.
Ebbene quanto previsto nei punti A e C è stato pienamente realizzato, con riferimento al punto A, anche attraverso l’applicazione dell’interfungibilità già da parecchi anni, mentre i punti B e D sono rimasti sulla carta.
Sono quindi state effettuate le selezioni interne di n. 500 posti di Ufficiali Giudiziari B3 Super e di n. 200 posti di C1 Super, con relativo adeguamento economico.
Inoltre è stato bandito un concorso pubblico per 450 posti di Ufficiali Giudiziari C1 garantendo così l’accesso dall’esterno, senza trascurare che nel suddetto concorso non è stata comunque riservata una percentuale di posti al personale in servizio, così come invece prescritto in qualsiasi bando di concorso pubblico, poiché era previsto e concordato che i restanti posti risultanti dalla revisione in aumento delle piante organiche erano riservati al personale in servizio attraverso la riqualificazione.
(A tal proposito giova informare del caso politico scoppiato con la pubblicazione di un concorso per 26 dirigenti da assegnare al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato in quanto nello stesso , il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha riservato al personale interno il 50% dei posti a differenza del Ministero della Giustizia che nel concorso per 40 dirigenti di seconda fascia, pubblicato in data 18/05/2007, ha riservato al personale interno solo il 30% dei posti. Naturalmente, com’era ovvio vi sono state contestazioni da più parti, tant’è che per placare gli animi è dovuto intervenire il Direttore Generale dott. Carolina Fontecchia con Circolare prot. N. 119/5/1209/TE/I del 08/08/2007, trattasi infatti di classico caso di disparità di trattamento tra personale dello Stato e non di ufficiali giudiziari.)
Orbene, a seguito di ciò, si è verificato che:
1) La selezione del personale in servizio più volte avviata è stata ripetutamente bloccata da provvedimenti giurisdizionali che hanno censurato dei criteri di selezione che comunque sono già stati utilizzati per la graduatoria delle P.E. B3 Super e C1 Super, dette posizioni sono state assegnate senza accertamento di merito di una maggiore competenza professionale.
2) Il concorso per 450 ufficiali giudiziari è stato espletato e l’Amministrazione ha proceduto all’assunzione di circa 800 Ufficiali Giudiziari C1 attingendo il personale anche tra gli idonei della graduatoria, in barba a quanto previsto nel C.C.I. del 05/04/2000 e nell’accordo tra Amministrazione e sindacati sulla riqualificazione sottoscritto in data 14/10/2003..
Per cercare di capire, così come sostiene qualche latifondista sindacalizzato, perché gli ufficiali giudiziari B3 sono stati, e lo sono tuttora, di ostacolo alla riqualificazione, proviamo a focalizzare nel suo complesso la problematica in riferimento esclusivo alla figura dell’ufficiale giudiziario B3:
A) Piante organiche ridotte di n. 700 unità, causando in tal modo la realizzazione di personale in soprannumero nelle piante organiche, con conseguente impossibilità di trasferimento;
B) Partecipazione ai corsi di formazione in materia esecutiva organizzati dall’Amministrazione, con acquisizione di maggiore professionalità;
C) Svolgimento di mansioni superiori, prima non espletate. Dimostrando sul campo la maggiore professionalità acquisita. (vedi interfungibilità);
D) Preclusione alla partecipazione del concorso per 450 posti di ufficiale giudiziario C1, in quanto non è stata prevista nessuna riserva di posti al personale in servizio;
E) Disponibilità a sostenere, sia i corsi-concorsi previsti che la relativa prova selettiva volta a stabilire la maggiore professionalità acquisita;
F) Nessuna iniziativa posta a contrasto della realizzazione delle procedure di riqualificazione.
In sintesi gli ufficiali giudiziari B3 sono rimasti a guardare subendo, passivamente tutte le modifiche normative che, fatte in funzione della riqualificazione hanno invece prodotto effetti peggiorativi della loro situazione nel contesto del personale dell’Amministrazione.
Lo stesso non si può dire per qualche pseudosindacalista o latifondista sindacalizzato, i quali hanno fomentato gli animi e stimolato i già forti dissapori di buona parte dei loro omologhi, in tal modo hanno creato un clima di tensione e continui attriti negli uffici nep tra le due categorie di ufficiali giudiziari. Infatti sin dall’inizio hanno ostentato contrarietà al C.C.I. del M.G.e non hanno lesinato critiche e colpi bassi a chiunque, nemmeno al Dott. Nicola Cerrato (reo) di aver emanato la (oramai famosa) Circolare sulla interfungibilità, incitando tutti gli ufficiali giudiziari C1 ad impugnare con centinaia di ricorsi in tutta Italia la predetta circolare, la quale è stata confermata nella sua legittimità da altrettante centinaia di sentenze emesse dai Giudici di tutta Italia.
In sintesi, per buona parte degli ufficiali giudiziari C1 in riferimento al loro ruolo sul processo di riqualificazione si può tranquillamente affermare che:
A) Risulta agli scriventi che fino ad oggi in qualche Ufficio NEP, persino la dirigenza era ricoperta da personale in possesso della sola Licenza Media;
B) Risulta agli scriventi che occorra essere in possesso del diploma di laurea, per poter accedere alla figura professionale dell’ufficiale giudiziario C2, viceversa non risulta che gli ufficiali giudiziari C1 attualmente in servizio ne siano tutti in possesso.
C) Risulta agli scriventi che le procedure di riqualificazione del personale sono state bloccate a seguito di ricorsi giurisdizionali proposti esclusivamente da ufficiali giudiziari C1;
D) Risulta agli scriventi che la procedura di riqualificazione per gli ufficiali giudiziari C1 prevede un corso di formazione, (burletta) che si è trasformato per i partecipanti in un piacevole soggiorno a spese dello Stato, con la pretesa di transitare automaticamente nella posizione economica superiore.
E) Risulta inoltre agli scriventi che le suddette procedure siano state censurate per i seguenti motivi:
1) Il passaggio ad una fascia funzionale o qualifica superiore non può di regola sottrarsi alla regola del pubblico concorso, costituendo una forma di reclutamento;
2) La previsione di concorsi interni riservati ai dipendenti per una percentuale di posti disponibili particolarmente elevata è tendenzialmente irragionevole e contrasta con gli art. 3, 51 e 97 della Costituzione salvo la sussistenza di particolari ragioni da specificare volta a volta che rendano tale previsione compatibile con la salvaguardia del principio del buon andamento;
3) Viola il principio del buon andamento dell’Amministrazione una procedura selettiva che appaia, anche in relazione alla genericità dei contenuti del percorso formativo e delle prove, finalizzata ad un generale ed indiscriminato scivolamento verso l’alto di tutto il personale;
4) La valorizzazione ingiustificata dell’anzianità di servizio è irragionevole e la deroga al titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno viola i principi di eguaglianza e di buon andamento;
5) È illegittima la previsione dell’accesso a posti di qualifiche non immediatamente superiore a quella posseduta.
(Vedi Tar Lazio del 17/11/04, Corte Costituzionale n. 320 del 1997, n.1 del 1999, n.194 e n. 218 del 2002 etc.)
Leggendo queste cinque motivazioni, viene il dubbio che magari questi luminari di diritto e sedicenti rappresentanti sindacali, nella foga di voler pervicacemente rivendicare i diritti degli ufficiali giudiziari C1, (o forse è il caso di dire di se stessi) abbiano semplicemente fatto un po’ di confusione tra C1 e B3 invertendo i numeri, tutto sommato scambiando i fattori la somma non cambia.
Infatti tutti e cinque i punti riguardano contestazioni rilevate nelle procedure di riqualificazione degli ufficiali giudiziari C1.
E’ sconcertante la disinvolta sfacciataggine ed arroganza di sedicenti rappresentanti sindacali dello stampo in questione, che continuano a portare l’intera categoria dell’ufficiale giudiziario alla deriva, anteponendo il proprio interesse a quello di tutta la categoria.
Ma, si sa che, arroganza ed ignoranza spesso vanno a braccetto.
Monza lì, 24/10/2007
Due strenui difensori dei diritti dei lavoratori
denominati comunemente
Rappresentanti sindacali RdB
Angelo Rattà e Giovanni Mosca