USB - ACCORDO SULLO SMART WORKING DEL 14 OTTOBRE 2020

LACRIME DI COCCODRILLO

Roma -

Si dice “piangere sul latte versato è inutile” ma è altrettanto vero che, “non è mai troppo tardi”, soprattutto se gli interessi in gioco sono la salute dei lavoratori e della collettività.

Nel leggere le note degli ultimi giorni rivolte ai vertici ministeriali dai firmatari dell’accordo del 14 ottobre 2020 sullo smart working, abbiamo avuto conferma che non ci siamo sbagliati a non voler sottoscrivere l'ennesimo "accordo a perdere" sul lavoro agile.

La USB, il giorno 14 ottobre aveva rivolto un appello ai vertici ministeriali e alle altre Organizzazioni Sindacali affinché si chiedesse unitariamente un intervento legislativo visto anche la recrudescenza della pandemia, o quantomeno si rivedesse l’accordo che così come confezionato non garantiva l’applicazione sui territori.

 Cosa puntualmente avvenuta, in grandissima parte d’Italia a prescindere dai colori delle zone.

Evidentemente la lungimiranza non è una dote comune, così come la piaggeria non è certo "tutela dei lavoratori".

NOI, non facciamo sconti al "datore di lavoro" chiunque esso sia!

La Sottoscrizione di quell’accordo oltre a danneggiare i lavoratori, in quanto ha avallato l’indiscriminato "fai da te" nei vari uffici, ha fornito un alibi perfetto all'amministrazione centrale, visto che sulla carta  ha ottemperato a tutte le prescrizioni imposte dai vari  Dpcm, per lavarsi le mani del resto.

 

Il solito scaricabarile.

 

Complimenti! I lavoratori ringraziano.