#USB_GIUSTIZIA SECONDA LETTERA AL MINISTRO ORLANDO SULLA DIRETTIVA PER IL PERSONALE DEI GIUDICI DI PACE SOPPRESSI

Roma -

Caro Ministro, eccoci qua di nuovo costretti a scriverLe per chiedere un Suo autorevole intervento.

 

Il motivo è dato, ancora una volta, dal comportamento del Capo Dipartimento che continua in spregio alle corrette relazioni sindacali ad emanare provvedimenti unilaterali senza alcun confronto con le OO.SS., ma quel che è peggio, danneggiando i lavoratori.

 

Con l’ultima circolare emessa dal Capo Dipartimento si impartiscono ulteriori istruzioni per l’attuazione del D.M. 7 marzo 2014 e beffa delle beffe, tra l’altro, si indica l’ufficio del Giudice di Pace accorpante quale sede per il tirocinio formativo dei dipendenti comunali individuati per reggere le sorti degli uffici dei giudici di pace per i quali è stata fatta istanza di mantenimento.

 

Ora, chiunque conosce le condizioni in cui sono costretti ad operare i lavoratori della giustizia presso i Giudici di Pace, sa perfettamente che non sono attrezzati né logisticamente né con personale sufficiente a ricevere ulteriori carichi di lavoro, meno che mai avranno il tempo di formare i dipendenti comunali. Ma al di là del tempo, non è scritto da nessuna parte che tra i compiti del personale di cancelleria rientrano quelli della formazione.

 

Oltretutto il periodo indicato è quello feriale per cui si impedirebbe ai lavoratori di usufruire di un periodo di ferie, necessario al recupero psico-fisico, diritto che come si sa è irrinunciabile.

 

Quanto poi alla formazione sarebbe interessante sapere quale considerazione si ha del lavoro di chi opera nelle cancellerie, e se si ha consapevolezza dell’importanza del ruolo ricoperto dal personale giudiziario, che richiede grande professionalità e profonda conoscenza delle materie giuridiche.

 

Quindi è impensabile che in due mesi si possano acquisire competenze e conoscenze frutto di esperienza più che trentennale negli uffici giudiziari, e dopo essere stati selezionati con un apposito concorso.

 

Ministro, il Suo silenzio assordante non è buon segno, pertanto, la USB P.I. rinnova la richiesta di un incontro urgente.

Il tempo a disposizione è breve e la pazienza dei lavoratori è al limite.

 

In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.