USB SCRIVE AL MINISTRO

Bando di concorso per 400 posti nel profilo di Direttore Amministrativo presso il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.

Roma -

 

Ministro,

la USB P.I. – Giustizia è costretta a segnalare, ancora una volta, l’ennesima ingiustizia perpetrata nei confronti del personale in servizio presso il Ministero da lei diretto, a dispetto di quanto segnalatole nella precedente missiva in data 25 maggio 2020 e che per maggiore comprensione si allega.

Il bando di concorso in oggetto è letteralmente cucito addosso a VPO, GOT, MOT, TIROCINANTI e preclude, di fatto, la possibilità che i Funzionari Giudiziari in servizio possano risultare tra i vincitori.

Questa O.S., non può non sottolineare l’ulteriore danno consumato nei confronti del personale interno, infatti l’architettura del bando ostenta il totale disprezzo che codesta Amministrazione continua a nutrire nei confronti dei dipendenti della Giustizia.

Formalmente il bando consente la partecipazione dei Funzionari Giudiziari, ma sostanzialmente viola tanto il principio costituzionale delle condizioni di uguaglianza di accesso agli uffici pubblici (art. 51 co.1) quanto quello dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione  (97 co. 2).

La scelta di indire procedure concorsuali “semplificate”, già di per sé discutibile, trova un ben più grave punto di caduta nei punteggi dei titoli preferenziali, che determinano l’ammissione o meno alle prove orali.

Punteggi e titoli preferenziali che escludendo di fatto i funzionari attualmente in servizio identificano, senza tema di smentita, specifiche classi di partecipanti che da anni gravitano nell’orbita del mondo giudiziario.

Come se ciò non bastasse, beffa nella beffa, è consentita la partecipazione di funzionari provenienti da altre amministrazioni la cui anzianità di servizio è equiparata a quella del personale giudiziario.

Gli attuali Funzionari Giudiziari hanno superato non una procedura concorsuale “semplificata”, ma un vero concorso. Sul campo hanno acquisito professionalità ed esperienza, svolgendo molto spesso mansioni superiori: ecco perché la loro “anzianità” dovrebbe avere un peso pari, se non addirittura superiore, a tutti i titoli preferenziali ammessi.

Ministro, nonostante i suoi buoni propositi iniziali, nel tempio della Giustizia continuano a perpetrarsi ingiustizie e vessazioni nei confronti dei lavoratori.

Dopo anni di mancati riconoscimenti e di indifferenza, se questo è il suo personale “grazie” ai lavoratori cui, in questo momento, si sta chiedendo di profondere tutte le energie possibili, fino allo stremo, anche a rischio della propria vita per garantire il servizio giustizia, non possiamo non affermare che questa amministrazione è ingrata e matrigna.

In ogni caso, ce lo lasci dire, questo non è un concorso per reclutare personale al servizio dei cittadini, cosa di cui ce ne sarebbe un gran bisogno, ma un concorso per reclutare personale al servizio dei magistrati, cosa di cui il paese non sente alcun bisogno.

La USB P.I. – Giustizia la invita a meditare e riflettere Ministro, chissà che prima o poi non resti folgorato anche lei sulla via di Damasco.

Cordialmente.

 

Roma, 25 novembre 2020

                                                                                                         USB P.I. – Giustizia

                                                                                                           Giuseppa Todisco