A PASSO DI GAMBERO: EFFETTI ECONOMICI PER LA MANCATA RIQUALIFICAZIONE
In occasione del tavolo tecnico finalizzato alla stipula del contratto integrativo del personale del D.O.G., si è ripetuto un copione già visto in occasione del recente rinnovo del biennio economico.
Paghi di avere ottenuto in tempi record un aumento netto mensile equiparabile all’attribuzione di una social card in busta paga, i soliti sindacati CISL e SAG-UNSA hanno dovuto subire la battuta di arresto grazie all’intervento di RdB – CUB e delle altre sigle sindacali.
I soliti noti, infatti, avrebbero fatto carte false per ottenere per il personale un semplice aumento di passaggio interno alle aree. RdB – CUB ha insistito per un ricorso alla riqualificazione diritto, da sempre, negato ma riconosciuto ai colleghi del D.A.P. nonché ai lavoratori degli altri Ministeri.
Ribadiamo, qui, le nostre posizioni:
1. Il ricorso ai mezzi previsti dall’ultimo CCNL per la riqualificazione che demanda alla contrattazione integrativa, a nostro avviso, è assolutamente improponibile. Infatti oltre ad essere deleterio dal punto di vista normativo è fortemente peggiorativo sul piano salariale per molte figure professionali. Basta controllare le tabelle, riguardanti un passaggio al livello economico superiore, pubblicate in allegato. Un rapido sguardo evidenzierà la differenza retributiva che spetterebbe in caso di passaggio con il vecchio Contratto Integrativo e quello che invece sarà esigibile con il nuovo C.I. oltre al danno di restare ingabbiati per la vita all’interno delle aree di riferimento.
Orbene avendo a noi negato un diritto riconosciuto ad altri, non si vede in quale modo si può accettare una sperequazione così evidente per i lavoratori della Giustizia già penalizzati dalla riduzione delle pur scarse risorse destinate al fondo unico di amministrazione.
2. La nostra amministrazione deve riconoscere economicamente e giuridicamente le mansioni superiori stabilmente svolte dal personale; in particolare i lavoratori del profilo A1 di fatto svolgono da sempre compiti non propri del mansionario del profilo. Per non parlare dei profili professionali B1 e B2 che da sempre svolgono gli stessi compiti ma pagati diversamente. Cosa dire poi dei cancellieri, ufficiali giudiziari, contabili o esperti informatici (B3-C1 e C2) che si trovano a svolgere da contratto mansioni su due aree diverse. Occorre rammentare, per altro, che personale dei più disparati profili professionali da anni reggono, pur non avendone titolo, le sorti di moltissimi uffici del giudice di pace senza che sia stato mai ad essi riconosciuto, almeno, il relativo trattamento economico.
3. La Giustizia sta per attraversare un’ennesima rivoluzione fatta, come al solito, sulle spalle dei lavoratori. Si prevede, infatti, la riforma della giustizia penale e sembra imminente il ricorso definitivo al processo civile telematico. Riforme complesse che impegneranno sino allo stremo le lavoratrici ed i lavoratori, già fortemente stressati dalle riduzioni del personale e dagli scarsissimi mezzi di cui sono dotati. E’ impossibile affrontare tutto ciò senza che preventivamente non ci sia la progressione giuridica ed economica di tutto il personale.
4. Se qualcuno è convinto che noi cederemo, non si illudano! In nome delle lavoratrici e dei lavoratori, ribadiremo in ogni sede che non si fanno le nozze con i fichi secchi e che il treno perso va recuperato prima di qualsiasi nuovo Contratto Integrativo!
Ecco a cosa servirà il tavolo politico ecco perché i lavoratori devono tenere alta la guardia.
La RdB P.I. non si arrenderà e ….. i lavoratori?