assunzioni personale in mobilità dall'esterno e ordini di servizio emanati in alcuni uffici giudiziari. #riqualificazione @usbgiustizia
In allegato la lettera che la USB, ha inviato ai vertici ministeriali relativamente alla formazione in "Training on the job" dei nuovi assunti dalla mobilità esterna.
Ricordiamo ai lavoratori che la formazione non rientra nelle mansioni proprie dei profili professionali di appartenenza, ad esclusione dei direttori amministrativi, pertanto, invitiamo tutti i colleghi e delegati a segnalarci gli eventuali ordini di servizio emanati in tal senso e, ove non disponibili, a rifiutarsi di adempiere.
La USB P.I. scrive in merito alle recenti assunzioni di unità di personale provenienti dalla mobilità dall’esterno.
Questa O.S. circa 20 giorni fa inviava una missiva al Direttore generale, al Capo di Gabinetto ed al Sottosegretario Ferri, sollecitando l’Amministrazione a predisporre un apposito piano di formazione per il personale proveniente dalla mobilità dall’esterno, soprattutto in considerazione della peculiarità e della specificità del settore Giustizia e del differente comparto di provenienza dei neoassunti; diversamente, come di frequente accade, l’Amministrazione è arrivata impreparata all’appuntamento e sta attualmente scaricando le proprie carenze gestionali sul personale amministrativo in servizio presso gli uffici giudiziari. E’ infatti usuale nel settore Giustizia continuare a fare da “scaricabarile” delle responsabilità, fino ad arrivare alle ultime “ruote del carro”, lavoratrici e lavoratori delle Cancellerie, i quali non avendo più nessuno sui quali riversarle, si trovano costretti a subire la situazione.
Come si temeva cominciano quindi ad essere emanati Ordini di Servizio con i quali si “impone” al personale interno di fornire una specifica formazione (training on the job) al personale appena assunto. In qualche ufficio si individuano dei “tutor generali” per le due aree civile e penale, e dei “tutor specifici” dei singoli sottouffici e i coadiutori degli stessi. Dovrebbe essere invece preoccupazione di chi gestisce la “macchina” creare prima solide basi per formare e spiegare la giurisdizione e solo dopo affiancarle dei tutor per la formazione (training on the job).
L’inversione delle fasi di formazione, a parere della scrivente Organizzazione Sindacale, rappresenta un duplice “rischio” sia per i c.d. tutor che per i nuovi assunti: i tutor saranno costretti a svolgere contemporaneamente due lavori, il loro e quello di formazione e affiancamento per i neoassunti, alimentando così il loro rischio di commettere errori, in quanto già molto oberati a causa delle croniche carenze di personale che affliggono gli uffici giudiziari italiani; i neoassunti, invece, trovandosi di fronte a problematiche nuove, concernenti ambiti lavorativi diversi dal loro precedente, oltre alla possibilità di diventare un ostacolo al lavoro dei propri colleghi formatori, si esporranno a concreti rischi personali nel caso di coinvolgimento in rapporti con la “ignara” utenza esterna, con conseguente eventualità di incremento delle “campagne diffamatorie” contro i dipendenti pubblici.
La O.S. scrivente si domanda pertanto se sia di interesse comune che la Giustizia fornisca ai cittadini dei servizi di “qualità” oppure se si ritenga più opportuno sacrificare quest’ultima in favore della “quantità”? La giustizia è un diritto primario, garantito dalla costituzione, con una sua specificità e peculiarità, e come tale non può essere trattata alla stregua di un “mercato rionale” dove chi trasporta cassette o vende frutta può apprenderlo dalla sera alla mattina.
La USB ritiene quindi che tali modalità, dettate dall'emergenza, non fanno bene all’immagine della giustizia e meno che mai alla qualità del servizio.
Era noto già da tempo che sarebbero stati assunti dipendenti dalla mobilità esterna e non si sarebbe dovuto e né potuto arrivare all’appuntamento così impreparati.
La USB P.I. aveva oltretutto già segnalato che non rientra nei compiti della maggior parte dei lavoratori della giustizia l’attività di formazione pertanto, ove mai non ci sia un intervento risolutivo da parte del’amministrazione centrale, sarà cura di questa O.S. assistere i lavoratori per la richiesta ed il riconoscimento del pagamento della “mansioni superiori”.
In conclusione, alla luce di quanto sopra detto, la USB diffida codesta Amministrazione a richiamare gli uffici competenti per il ritiro degli ordini di servizio emessi o ancora da emanarsi. Diffida inoltre codesta Amministrazione a predisporre un immediato piano di formazione a livello distrettuale serio, strutturato e omnicomprensivo di tutti gli aspetti del lavoro da svolgersi nelle Cancellerie. All’esito dello stesso, e solo allora, procedere all’affiancamento (training on the job).
In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.