Ausiliari della Giustizia: parte il reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali sostenuto dalla USB P.I. @usbgiustizia @usbsindacato #riqualificazione

Roma -

La USB P.I. da anni lotta al fianco dei lavoratori della Giustizia per rivendicare il diritto alla carriera, diritto sistematicamente negato da un’Amministrazione cieca e sorda, più attenta a mantenere gli equilibri politici piuttosto che intervenire per garantire il benessere dei suoi dipendenti ed il buon funzionamento del servizio.

Negli ultimi tempi il malessere tra i lavoratori è sempre più tangibile: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ultimo accordo siglato il 26 aprile 2017 tra l’amministrazione e 5 sigle sindacali, Cgil-Cisl-Uil-Unsa e Federazione Intesa.

Accordo fumoso dove ci sono tanti impegni ma nulla di concreto per i lavoratori, meno che mai si indicano numeri e risorse necessari per realizzare quanto in esso contenuto.

Un gruppo di ausiliari di Milano, stufi di essere presi in giro, ha chiesto alla USB di farsi portavoce delle proprie ragioni attraverso un reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali.

Il gruppo di lavoratori ausiliari ha deciso di rivolgersi proprio alla USB sia perché da anni è stata coerente nelle sue battaglie a difesa dei lavoratori della giustizia, sia perché non sottoscrittrice dell’ultimo accordo beffa.

Questa O.S. ha contattato l’avvocato indicato dagli stessi ausiliari e, condividendo le ragioni da esso esposte, si è attivata in loro favore.

La USB è sempre più che mai convinta che rivendicare i propri diritti e difendere quelli acquisiti passa attraverso il coinvolgimento dei lavoratori i quali con la lotta ed il conflitto devono diventare protagonisti del loro futuro.

Ma è altrettanto vero che quando ci sono palesi violazioni della carta dei diritti sociali occorre intervenire anche in quella direzione.

Il sindacato è uno strumento nelle mani dei lavoratori e non sono i lavoratori strumento nelle mani di quei sindacati che li utilizzano per arrivare al potere ed esercitarlo sottoscrivendo accordi senza prima coinvolgerli.

E’ evidente che la USB è più che convinta delle ragioni esposte dal gruppo di ausiliari da cui è stata contattata ed è pronta a sostenere la causa dell'intera categoria.

E’ altrettanto evidente che la battaglia per il giusto riconoscimento del diritto alla carriera, non può e non deve fermarsi alla sola presentazione del reclamo.

Infatti la USB porterà avanti una battaglia in tutte le sedi opportune, sia all’interno del Ministero della Giustizia per imporre una soluzione definitiva del problema, sia ai tavoli negoziali per il rinnovo dei contratti nazionali. La nostra O.S. in quella sede chiederà la revisione dell’attuale ordinamento professionale che vada nella direzione dell’area unica. Unico modo per superare tutte le barriere che oggi si frappongono per il diritto alla carriera.

Il costo dell’adesione al reclamo è di 20,00 euro.

Per i nostri iscritti l’adesione è gratis.

Si invitano i partecipanti ad inviare una scheda in cui sono sintetizzate le mansioni effettuate, con la propria sintetica storia professionale, ed eventualmente le mansioni superiori corredate da ordini di servizio.

Infatti se il comitato riterrà di accettare il reclamo lo stesso andrà arricchito da quanti più esempi possibili di attività svolte oltre le proprie mansioni.

Chiaramente inviare la scheda non è un obbligo ma un suggerimento utile a sostenere le ragioni del reclamo.

Questa O.S. pertanto invita tutti i lavoratori ausiliari che vogliono partecipare al reclamo a contattare i delegati USB sul posto di lavoro ai seguenti recapiti:

 

Basilicata Tel.  3405756597 basilicata.giustizia@usb.it;

Campania - Calabria 3738852839 Mail piodef@gmail.com;

Liguria 3402237090 Mail carla.bruni@giustizia.it;

Sicilia Tel. 3317434446 Mail s.cardinale@usb.it;

Sardegna PINO CORONA 3883204851 giuseppino.corona@giustizia.it
SALVATORE CONTU  3477334381 salvatore.Contu@giustizia.it
Nuoro NATALINA FARRIS 3201148075 marianatalina.farris@giustizia.it Altre Provincie Tel. 3393550037 Mail l.ghiani@usb.it;

Marche Tel. 3493017131 Mail luigi.curcetti@giustizia.it;

Umbria Abruzzo Toscana Tel. 3402643157 Mail biagio.scialo@giustizia.it;

 Lazio – Lombardia - Emilia R. -  Friuli V.G. – Molise - Veneto – Piemonte Tel. 3478648091 -  3474727596 Mail reclamo.giustizia@usb.it;

Puglia Tel. 3333417877 - 3476597769 Mail francesco.allegretta@giustizia.it;  mario.ubaldini@giustizia.it

 

Qualche spiegazione sull’iter del reclamo:

Una volta presentato il reclamo, il comitato dei diritti sociali trasmette gli atti allo Stato italiano affinché dica la sua circa la rappresentatività della USB a livello nazionale, fissando un termine per deduzioni allo Stato ed alla organizzazione sindacale.

All’esito della positiva certificazione dello Stato italiano, sicuramente favorevole in quanto la rappresentatività della USB è riconosciuta a livello nazionale, il comitato entra nel merito della questione.

Esaminato il reclamo il comitato chiede chiarimenti allo Stato italiano nel merito, concedendo a USB di replicare e, chieste eventuali ulteriori spiegazioni, successivamente passa alla decisione.

A seguire il comitato emette una decisione, di accoglimento o di rigetto, comunicata formalmente allo Stato interessato ed all’organizzazione ricorrente.

Tale decisione, ove favorevole, non è immediatamente esecutiva, ma può essere utilizzata per sollecitare la Commissione ad aprire una procedura di infrazione.

La decisione favorevole, inoltre, può essere utilizzata per sollecitare il Parlamento europeo, su petizione dei lavoratori interessati, affinché proceda ad esaminare la questione per il tramite della Commissione petizioni.

Nel corso di questa procedura la USB ed i lavoratori possono chiedere di essere sentiti dal Parlamento europeo per meglio esporre le proprie ragioni a sostegno della procedura di infrazione.

L’iter temporale di quanto sopra descritto è di circa un anno, un anno e mezzo al massimo.

Inoltre, la decisione favorevole del Comitato può essere utilizzata in eventuali cause avanti ai giudici nazionali perché la Corte di cassazione ha già avuto modo di tenerne conto in diverse decisioni.