DDL - INTERPELLI E MOBILITA'
L'Amministrazione ha formulato alcune proposte in materia di part time e mobilità.
Questa mattina, presso il Ministero della Giustizia, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno formulato alle OO.SS. alcune proposte in materia di part time e mobilità (interna ed esterna) del personale.
Preliminarmente il Sottosegretario Avv. Li Gotti ha consegnato alle OO.SS. il testo definitivo, che sarà sottoposto all’esame del Parlamento, del DDL sull’ufficio per il processo e sulla riorganizzazione del personale giudiziario.
Dalla lettura del testo si evince, come già evidenziato nel nostro comunicato del 6 giugno u.s., l’inequivocabile impossibilità di garantire la progressione di carriera a tutti i lavoratori giudiziari; in particolare, a farne le spese sarebbero i lavoratori interessati alle progressioni verticali (passaggi di area: da A1 in B1 e da B3 in C1) anche se a cascata riguarderebbe tutte gli altri profili professionali.
Il Capo Dipartimento, dott. Castelli, ha poi illustrato il progetto di “razionalizzazione delle sedi dei Giudici di Pace” che determinerebbe la soppressione di 91 uffici con carichi di lavoro modesti e conseguente accorpamento ad altre sedi giudiziarie; detta operazione coinvolgerebbe circa 300 dipendenti per i quali sarà prevista la “forzata” mobilità.
Sulla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, l’Amministrazione – a modifica delle disposizioni già assunte sulla materia - ha proposto alle OO.SS di calcolare il limite percentuale del 25% sulla dotazione organica dell’ufficio di appartenenza del dipendente anziché su quella complessiva nazionale.
La RdB P.I., unitamente a tutte le OO.SS., ha rifiutato la proposta in quanto l’art. 22, comma 8, del CCNL 16-2-99 Comparto Ministeri (limite percentuale del 25% della dotazione organica complessiva di personale a tempo pieno di ciascuna delle posizioni economiche inserite nelle aree del sistema di classificazione del personale) non consente alcuna diversa interpretazione sulla materia.
Sulla mobilità esterna, il Capo Dipartimento ha segnalato l’impellente necessità di coprire i posti vacanti di alcuni uffici giudiziari mediante l’assunzione di dipendenti provenienti da altre Amministrazioni dello Stato.
La RdB ha respinto tale proposta specificando che i posti vacanti devono restare a disposizione per la complessiva riqualificazione del personale e solo all’esito della stessa se ne può riparlare.
Relativamente alla mobilità interna, su espressa richiesta dei sindacati, è stata concordata l’attivazione di uno specifico tavolo negoziale per la corretta applicazione dell’accordo 27 marzo 2007 e, soprattutto, per il buon esito dei recenti interpelli.
In particolare la RdB P.I. ha insistito sulla corretta e univoca applicazione dell’art 33 comma 5° e 6° della Legge 104/92 onde evitare ricorsi all’autorità giudiziaria di indubbia vittoria ma in ogni caso defaticanti per il lavoratore.