FIRMA DIGITALE: LA USB INTERVIENE IN MERITO AL MODULO DI RILASCIO. @usbgiustizia #riqualificazione

Roma -

La USB P.I. – Giustizia interviene, a seguito di numerose lamentele ricevute da lavoratori di diversi uffici giudiziari, in merito ai moduli di rilascio della firma digitale per la sottoscrizione ed autenticazione, tramite smart-card e pin, di copie telematiche dei documenti.

 

Le lamentele riguardano il modulo prestampato, fornito dalla società “Aruba pec S.p.A.”, per il rilascio dell'identità digitale. In detto modulo al quadro C “Formule di accettazione” si richiede la sottoscrizione dei lavoratori in riferimento a specifiche clausole contrattuali di cui si sconosce il contenuto ma che in ogni caso non possono essere assunte in proprio dai dipendenti pubblici, neppure se espressamente delegati dal proprio datore di lavoro.

 

Tutto ciò ingenera confusione e dubbi tra i lavoratori, condivisi dalla scrivente O.S., che si sarebbero potuti fugare dando una tempestiva e preventiva informazione.

 

In ogni caso gli strumenti di lavoro debbono essere forniti dal datore di lavoro, unico legittimato alla sottoscrizione del contratto di servizio stipulato con la società “Aruba pec S.p.A” ed ad assumersene gli obblighi e le condizioni. Il lavoratore tutt’al più, siccome la firma digitale è personale, si limita a farne espressa richiesta di rilascio.

 

Spiace constatare, ancora una volta, l’evidente superficialità e approssimazione con la quale l’Amministrazione, e nel caso specifico la DGSIA, affronta novità di grande rilievo così lasciando i lavoratori in balia di nuovi eventi senza il necessario supporto, la dovuta informazione e meno che mai la formazione.

 

I lavoratori devono limitarsi a fare una semplice istanza di rilascio della firma digitale, pertanto, la USB P.I. chiede che vengano predisposti moduli dai quali non risulti alcuno riferimento contrattuale che fa capo al solo Ministero della Giustizia.