GIUSTIZIA ULTIMO ATTO: Il blocco dell'assistenza informatica agli uffici giudiziari è la pietra tombale del servizio Giustizia
Il 29 dicembre con una laconica lettera la Direzione Generale per i sistemi informativi del ministero della Giustizia informava i presidenti delle Corti d’Appello e i procuratori generali presso le Corti d’Appello che a partire dal 2 gennaio 2011 il servizio di assistenza applicativa agli uffici giudiziari viene interrotto per l’assenza di adeguate risorse finanziarie e che eventuali guasti bloccanti dei software dovranno essere comunicati agli uffici del CISIA competente per territorio che provvederà a pianificare gli interventi necessari compatibilmente con il personale a disposizione.
Dopo un blocco ventennale delle assunzioni, Finanziarie che hanno falcidiato i bilanci riducendo le risorse necessarie al funzionamento degli uffici giudiziari, riforme che hanno reso farraginose le procedure, un accordo sulla ridefinizione dei profili professionali che ha gettato nel caos gli uffici, è arrivato quest’ultimo colpo che rischia di essere la pietra tombale del sistema Giustizia.
E pensare che solo poche settimane fa Alfano e Brunetta si erano sperticati nel magnificare il nuovo progetto di informatizzazione della Giustizia, il processo telematico, la riduzione dei tempi dei processi. I fatti purtroppo dicono tutt’altra cosa quindi i ministri in questione o sono degli sprovveduti o sono persone che non conoscono la reale situazione della Giustizia oppure dei millantatori.
Anche perché, e i ministri dovrebbero saperlo, per l’assistenza informatica ai circa 2000 uffici giudiziari sparsi sul territorio nazionale erano stati stanziati 61 milioni nel 2009, 37 milioni nel 2010 e solo 27,3 milioni per il 2011 mentre il personale informatico alle dirette dipendenze che dovrebbe far fronte ai prossimi “eventuali guasti bloccanti” ammonta a circa 400 tecnici informatici e 12 analisti di organizzazione su tutto il territorio nazionale.
Come dire che la pianificazione dello smantellamento della Giustizia parte da lontano.
La USB Pubblico Impiego, che da anni denuncia le gravi carenze che impediscono il corretto funzionamento della Giustizia, ha da sempre posto all’attenzione dei vari ministri che si sono succeduti, ma purtroppo inascoltata, la delicatezza che il settore informatico rivestiva per il raggiungimento dell’efficienza ed efficacia dell’azione giudiziaria.
Finalmente anche la magistratura si rende conto che si sta andando, anche con queste scelte di politica economica, verso lo smantellamento della Giustizia.
La USB P.I. ha richiesto al ministro Alfano un incontro urgente per un serio confronto rispetto alla disastrosa situazione che si va profilando.