LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA: DALLA RASSEGNAZIONE ALL'AZIONE! SCIOPERO GENERALE 23 OTTOBRE

Roma -

Sono ormai 10 lunghi anni che i lavoratori della giustizia attendono questa benedetta riqualificazione, nel frattempo sono peggiorate sensibilmente le condizioni di lavoro, negli uffici ci sono sempre meno colleghi, la gente è sempre più vecchia ed incazzata, gli stipendi sempre più bassi.

Eppure negli anni 80-90, vista la peculiarità e pericolosità dei servizi svolti, le lotte dei lavoratori giudiziari portarono alla corresponsione dell'indennità giudiziaria, ciò permise all'epoca che gli stipendi dei giudiziari fossero più corposi rispetto agli altri statali, oggi con la mancata ricollocazione del personale quel differenziale non solo è stato azzerato ma addirittura siamo rimasti indietro rispetto agli altri.
Certo abbiamo conosciuto tempi migliori in cui il valore della solidarietà e della collettività faceva ancora parte del bagaglio culturale dei lavoratori. Poi c'è stata la svolta, il sindacato confederale ha abbandonato il ruolo che gli è proprio, di difesa dei diritti lavoratori per passare alla concertazione che tanti danni ha fatto sul piano dei diritti e del salario.

La strategia adottata dai sindacati fu quella del "divide et impera" innescando così una serie di meccanismi, utilizzando il salario accessorio o le funzioni, tali da mettere gli uni contro gli altri. Da qui la nascita della RdB l'unico sindacato dalla parte dei lavoratori perchè fatto di lavoratori.
Oggi abbiamo una dichiarazione d'intenti del ministro Alfano contenuta nell'allegato al DPEF che potrebbe essere tutto così come potrebbe essere niente, sta ai lavoratori farla diventare realtà basta non farsi incantare dal canto delle sirene di alcuni sindacati che, orfani ormai del consenso dei lavoratori, cercano di recuperare terreno illudendoli, come hanno già fatto tante, troppe volte.
Come dimenticare i loro volantini e le loro assemblee in cui dichiaravano che la riqualificazione era imminente?
Se tutto non è ancora perduto siamo convinti che è grazie alla mobilitazione dei lavoratori ai quali chiediamo di non abbassare la guardia, ora più che mai. Lo chiediamo a coloro che in questi anni ci hanno creduto e combattuto in prima persona, lo chiediamo a coloro che in questi anni sono stati alla finestra a guardare utilizzando il lamento come offensiva, quasi rassegnati all'ineluttabile.
Siamo convinti che bisogna passare dalla rassegnazione all'azione perchè i diritti si ereditano ma non sono ereditari.
La RdB in questi lunghi anni di battaglie è stata sempre al fianco dei lavoratori dando vita ad una serie di iniziative e di lotte e sostenendo, con coerenza e determinazione, la riqualificazione di tutti i lavoratori della giustizia, migliori condizioni di lavoro, personale sufficiente a garantire il servizio, salari adeguati al costo della vita.

Il prossimo appuntamento sarà la manifestaziome nazionale che si terrà a Roma in occasione dello sciopero generale del 23 ottobre 2009 indetto da tutto il sindacalismo di base con una piattaforma che mette al centro i lavoratori e i loro bisogni.

Una piattaforma in cui anche i lavoratori della giustizia si possono riconoscere integralmente visto che la Giustizia non esce indenne dal tentativo dei governi, con la complicità dei sindacati confederali, di far pagare ai lavoratori la crisi in atto e i privilegi dei potenti impoverendo i salari, scippando i diritti, calpestando la dignità, privatizzando i servizi sociali.

Partecipa anche tu, fai sentire la tua voce forte e chiara. Invitiamo i lavoratori, le RSU e tutti coloro che non si vogliono rassegnare, ad organizzare sui luoghi di lavoro assemblee ed iniziative con la RdB contattandoci:
all'indirizzo mail info@giustizia.rdbcub.it
al fax 0623318843
alla segreteria telefonica 0698233289
ai numeri 3391470124-3478648091