LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI ROMA SULL'ASSUNZIONE DEI CASSAINTEGRATI
Egr. Presidente,
Siamo costretti ad apprendere dagli organi di stampa, piuttosto che da Lei, dell’accordo sottoscritto con il Presidente della Provincia di Roma che, usufruendo del Fondo Sociale Europeo per un importo pari a 700 mila euro, prevede l’utilizzo di 187 dipendenti in cassa integrazione a supporto delle attività delle cancellerie degli uffici di Roma, Civitavecchia, Velletri e Tivoli.
Tale situazione mortifica le corrette relazioni sindacali che la scrivente RdB P.I. ha sempre intrattenuto con la Presidenza di codesto Tribunale: quale contratto avranno questi lavoratori? Quali funzioni andranno a svolgere all’interno degli uffici? Quale sarà la loro retribuzione? Quanto durerà il loro rapporto di lavoro con gli uffici giudiziari? Sono solo alcuni interrogativi che il sindacato e i lavoratori giudiziari si fanno.
Come al solito, i lavoratori degli uffici giudiziari vengono trattati da invisibili e si ritroveranno fra qualche giorno gomito a gomito con persone, sicuramente da formare, senza che essi abbiano contezza di nulla.
La RdB P.I. contrasta da anni le scelte scellerate dei governi succedutisi nel tempo e che riguardano il mondo del lavoro sempre più flessibilizzato e precarizzato. Quindi sgombrato il campo da qualsiasi equivoco sul tema le chiariamo i motivi della contrarietà.
Innanzitutto la dignità del lavoro va restituita anche ai lavoratori della giustizia e non è così che la si recupera né dall’una né dall’altra parte.
Queste “soluzioni tampone”, poi, non sono utili a restituire al cittadino il diritto ad una giustizia rapida né a garantirgli la certezza della pena e con essa più sicurezza, lo sanno i lavoratori della Giustizia, lo sa la RdB P.I. e lo sa benissimo anche Lei.
Egr. Presidente, per quanto il ruolo ricoperto le imponga di far funzionare una barca che fa acqua da tutte le parti, rifletta e lasci che il lento dissolvimento della giustizia e la conseguente privatizzazione della stessa resti una prerogativa di chi da anni persegue questo obiettivo.
Senza interventi sulle leggi obsolete e farraginose senza depenalizzazione, senza tecnologia, senza investimenti economici su strutture e strumenti, senza aumento di personale professionalmente qualificato il servizio non potrà essere restituito ai cittadini in maniera efficace ed efficiente e la giustizia sarà condannata alla pena capitale.
La RdB P.I. le chiede un incontro urgente sulla materia ed in attesa di un sollecito riscontro le porge cordiali saluti.