MARSALA - MAZARA - CASTELVETRANO, LETTERA AL DIRIGENTE DEL TRIBUNALE
In allegato la lettera al presidente e Dirigente del tribunale di MARSALA
Al Presidente del Tribunale di Marsala
Al Dirigente Amministrativo del Tribunale di Marsala
Oggetto: nota su rilevazione orario di lavoro e benessere organizzativo
Da qualche tempo pervengono alla scrivente O.S. segnalazioni e malumori riguardo ad una, seppur legittima, non idilliaca gestione dei rapporti con i dipendenti in merito ad eventi manifestatisi nella registrazione dell’orario di lavoro.
Sovente accade che per mal funzionamento del badge o del Kairos ci si trovi nell’imbarazzo di dover fare dichiarazioni su episodi passati dei quali rimane un ricordo vago e dove individuare il minuto della marcatura è un po’ una lotteria. Così come talvolta capita che, nell’incedere alla prestazione lavorativa ci si dimentichi o si sbagli ad effettuare la corretta timbratura, magari per quel minuto, che priverà inaspettatamente il lavoratore, pur avendo assolto abbondantemente alla prestazione lavorativa, di un diritto maturato.
Riteniamo che all’insorgere di episodi dubbi palesemente dovuti a meri errori o dimenticanza, sarebbe buona prassi avere un riscontro immediato o nel minor tempo possibile con il dipendente che avrà modo di dimostrare e dichiarare quanto realmente accaduto. Un’azione, un gesto sicuramente apprezzabile per i rapporti di fiducia, collaborazione e partecipazione che devono alimentare una buona Amministrazione.
Non perdiamo l’occasione per l’invito a trovare qualche minuto anche per ricordare, e pure questo ci sembra legittimo, l’impegno profuso dai lavoratori, dove l’interfungibilita’ delle mansioni supera di gran lunga il dettato contrattuale ( Funzionari costretti a fare fotocopie, Ausiliari autentici jolly tutto fare, personale delle udienze che, nonostante le circolari ministeriali ed i decreti presidenziali, deve spesso prolungare la prestazione lavorativa oltre le nove ore) . Un impegno che non ha guardato il minuto, un impegno che non ha conosciuto mansione, un impegno che ha permesso alla macchina giudiziaria di non incepparsi, un impegno che è divenuto esigibile ma non ha ricevuto risposte, ne riconoscimenti.
Non può essere negato, inoltre, che i servizi erogati dai lavoratori giudiziari, per riservatezza, importanza ed attenzione che richiedono, sono rapportabili prevalentemente in termini di qualità più che di quantità, tutti parametri che necessitano la condizione di poter operare in contesti sereni e nel rispetto delle regole. Confidiamo, pertanto, in uno scenario in cui ogni dipendente possa essere nelle condizioni e nello stesso tempo sentirsi orgoglioso di esprimere il massimo delle proprie potenzialità, tutto ciò a vantaggio di una maggiore e soddisfacente fruibilità dei servizi per l’utenza.
Distinti saluti.
P. Coordinamento Regionale P.I. Sicilia