NE' CON BRUNETTA NE' CON PATRONI GRIFFI USB CONTINUA A DIFENDERE I SERVIZI E I LAVORATORI PUBBLICI
Rimaniamo indifferenti alla stucchevole querelle che ha visto protagonisti nei giorni scorsi Renato Brunetta e Filippo Patroni Griffi, precedente e attuale Ministro per la Pubblica amministrazione. Il primo si è messo a sbraitare contro l’intesa sul lavoro pubblico sottoscritta dall’attuale ministro e da CGIL-CISL-UIL, parlando di controriforma del pubblico impiego e di restituzione del potere d’interdizione al sindacato su mobilità, licenziamenti e meritocrazia. Patroni Griffi ha rassicurato che non esiste nessun potere di veto da parte dei sindacati e che l’intesa, oltre ad adeguare al pubblico impiego le norme decise con la riforma Fornero per il lavoro privato, punta ad estendere la riforma Brunetta a tutto il pubblico impiego.
CGIL-CISL-UIL parlano di recupero di un ruolo negoziale che la riforma Brunetta aveva, nei fatti, cancellato. L’espressione magica è “esame congiunto”, che Patroni Griffi si è affrettato a spiegare che è cosa assai diversa dalla “concertazione”, eliminata dal DL 150.
Ma il protocollo sul lavoro pubblico, che sarà tradotto in un disegno di legge, quali benefici produce per la pubblica amministrazione e per i lavoratori pubblici? Favorisce il miglioramento dei servizi? No. Obbliga forse il governo a riaprire la stagione contrattuale ferma dal dicembre 2009? No. Prevede nuove risorse economiche per la contrattazione integrativa? No. Affronta il problema di sistemi di classificazione inadeguati? No. Migliora almeno le condizioni di lavoro nel pubblico impiego? No, No e No.
Al centro dell’intesa ci sono i processi di mobilità forzata e i licenziamenti nella pubblica amministrazione, l’estensione del precariato e la valutazione della performance individuale. Il ruolo che saranno chiamate a svolgere CGIL-CISL-UIL sarà quindi di partecipare alla decisione su chi, come e quando mettere in mobilità o licenziare e sulla determinazione di criteri meritocratici che dividano sempre di più i lavoratori e diversifichino gli stipendi.
Noi ci siamo battuti da subito contro la riforma Brunetta e lo abbiamo fatto con fermezza, fino ad arrivare allo sciopero. Allo stesso modo intendiamo oggi contrastare la riforma di Patroni Griffi, sostenuta dalla complicità della riunificata triade sindacale formata da CGIL-CISL-UIL e dall’UGL, la cui assidua presenza ai diversi tavoli nazionali e regionali, al di là della reale rappresentatività espressa, lascia intendere quanto sia funzionale ad esprimere una finta opposizione.
Il primo importante appuntamento sarà l’ASSEMBLEA NAZIONALE dei delegati e degli eletti RSU, che si terrà il 18 MAGGIO al CINEMA FARNESE a ROMA, a partire dalle ore 10. Da lì si deciderà come proseguire per costruire una forte opposizione alle scelte di smantellamento della pubblica amministrazione e di demolizione dello Stato sociale.