RIQUALIFICAZIONE: CAMBIANDO L'ORDINE DEI FATTORI IL RISULTATO NON CAMBIA

Roma -

Il protocollo d’intesa, definitivamente sottoscritto dall’Amministrazione e dalla maggioranza delle OO.SS., prevede nel preambolo la progressione professionale di tutto il personale  ancora subordinata all’istituzione dell’Ufficio per il Processo.

L’Amministrazione si è impegnata a presentare entro 90 giorni da oggi un disegno di legge che conterrà:

·          la rideterminazione delle dotazioni organiche per consentire la progressione professionale del personale della Giustizia e per la costituzione dell’ufficio per il processo;

·          il reperimento delle risorse necessarie per consentire i passaggi tra le aree;

·          la possibilità di utilizzo di tirocinanti nell’ufficio per il processo;

·          le modifiche normative in materia di notifiche, esecuzioni ed altre attività attualmente svolte dai magistrati.

Inoltre, al punto 3 del protocollo, viene demandata alla contrattazione la ridefinizione delle mansioni in relazione all’istituendo ufficio per il processo.

La RdB P.I. ha manifestato forti perplessità sul contenuto e sull’efficacia del citato protocollo in quanto il disegno di legge:

·          non conterrà alcun riferimento alla ricollocazione di tutto il personale;

·          vincolerà la rideterminazione delle dotazioni organiche all’istituzione dell’ufficio per il processo;

·          non impegnerà l’amministrazione al reperimento di risorse fresche per la riqualificazione del personale all’interno delle aree, così prosciugando il F.U.A. che fino ad oggi ha garantito il pagamento di un cospicuo premio di produttività collettiva;

·          aumenterà i carichi di lavoro del personale con il previsto trasferimento di attività attualmente di competenza dei magistrati;

Per di più la richiesta della RdB P.I. di sottoporre a referendum l’istituzione dell’ufficio per il processo, utilizzato come merce di scambio per la progressione professionale, è caduta nel vuoto. Ancora una riforma sulla pelle dei lavoratori.

Pertanto la RdB P.I. non ha sottoscritto il protocollo di intesa riservando ogni definitiva decisione all’esito della consultazione dei lavoratori anche perché, come già denunciato nel precedente comunicato sulla materia, è inaccettabile che la legittima ricollocazione di tutto il personale giudiziario debba essere subordinata alla creazione di un indefinito Ufficio per il Processo che, nonostante un’ambigua ed oscura presentazione, non potrà che aggravare ed appesantire la già difficile condizione dei lavoratori giudiziari.

La RdB P.I. promuoverà una consultazione attraverso un  questionario che verrà sottoposto al personale giudiziario e terrà fin dai prossimi giorni, assemblee su tutti i posti di lavoro anche, su specifica richiesta dei lavoratori interessati.


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