RIQUALIFICAZIONE: la USB dichiara lo stato di agitazione del personale giudiziario @usbgiustizia #FACCIAMOUN48 #48oreperunprocesso #riqualificazione @usbsindacato

La decisione è una logica conseguenza per l’inerzia dell'amministrazione della giustizia relativamente alla mancata riqualificazione di tutto il personale.

Infatti il Ministro Orlando, nonostante le promesse fatta all’indomani del suo insediamento nel dicastero e le dichiarazioni pubbliche rese, dopo 2 anni e mezzo ancora non ha dato risposte significative alla legittima aspirazione a progredire in carriera del personale.

La parziale soluzione trovata con l’art. 21 quater decreto legge 27 giugno 2015 n. 83 convertito con modificazioni con legge 6 agosto 2015 n. 132, riguarda le sole figure professionali dei cancellieri e ufficiali giudiziari, per giunta in numero anche limitato, oltre a non tenere minimamente conto delle altre figure apicali della seconda area lascia al palo tutte le altre figure professionali della prima, seconda e terza area.

Tutto ciò è inaccettabile e insopportabile,ancora di più a seguito della mobilità esterna obbligatoria il personale proveniente da altri comparti è stato inquadrato nei profili professionali corrispondenti sulla base del livello economico a prescindere dalle mansioni svolte nelle amministrazioni di provenienza a dispetto dei corsi concorsi imposti al personale interno.

L’atteggiamento dell’amministrazione in questo contesto è stato supino rispetto alle imposizioni della funzione pubblica creando un danno enorme ai lavoratori della giustizia oltre che destabilizzare il personale in entrata che vive uno stato di smarrimento.

Un'Amministrazione accorta avrebbe dovuto far partire i processi di assunzione obbligatoria contestualmente alle progressioni interne oltre che provvedere preventivamente ad un’adeguata formazione del personale in entrata che avendo svolto mansioni tecniche precedentemente non ha nessuna cognizione dei servizi di cancellerie.

 

la USB non esiterà a proclamare dello sciopero del personale all’esito negativo della conciliazione, procedendo anche con le assemblee sui posti di lavoro.

ricomincia da te ricomincia con noi della USB 

Al Ministero del Lavoro

 Direzione Generale Tutela Condizioni di Lavoro

 Via Fornovo

 

Al Capo di Gabinetto

 Al Capo Dipartimento del DOG

 Al Direttore Generale del Personale

 del Ministero della Giustizia

  

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

 Dipartimento Funzione Pubblica

 Corso Vittorio Emanuele

Alla Commissione di Garanzia per

 l’attuazione della legge sul diritto di sciopero

 Via Po

 ROMA

 

Oggetto: Richiesta conciliazione – Legge 83/2000.

 

La USB P.I. intende proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale giudiziario nonché delle figure professionali del contabile, dell’assistente informatico, dell’assistente linguistico.

 Le motivazioni che spingono questa O.S. alla proclamazione dello stato di agitazione del citato personale vanno individuate nella mancata volontà da parte dell’Amministrazione della Giustizia di ricercare un’adeguata soluzione all’annoso problema della mancata riqualificazione di tutto il personale giudiziario.

Sostanzialmente l’Amministrazione della Giustizia ha avviato le procedure di cui all’art. 21 quater del decreto legge 27 giugno 2015, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 132. Tale norma consentirà un parziale passaggio al profilo professionale superiore ai soli cancellieri ed ufficiali giudiziari escludendo ingiustificatamente, a priori, non solo le altre qualifiche che rivestono la posizione apicale della seconda area professionale ma tutto il restante personale.

La possibilità di un passaggio al profilo professionale superiore va garantito a tutti senza discriminazione alcuna, soprattutto in considerazione del fatto che il personale giudiziario è l’unico a non aver mai proceduto ad alcuna progressione di carriera negli ultimi 30 anni.

La situazione si è aggravata a seguito delle recenti assunzioni obbligatorie dalla mobilità esterna. In concreto il personale in mobilità, nonostante ricoprisse nella stragrande maggioranza ruoli tecnici ben lontani dalle competenze in materia giudiziaria, è stato inquadrato nei profili dell’amministrazione giudiziaria esclusivamente sulla base dello stipendio tabellare.

Ciò ha creato grande sconcerto dall’una e dall’altra parte, determinando una situazione incandescente.

Si richiede, pertanto, l’attivazione delle procedure previste dall’articolo 2, comma 2 Legge 146/90 come modificata dalla Legge 83/00.