SICUREZZA NEGLI UFFICI GIUDIZIARI: a che punto siamo? Lettera al Ministro #FACCIAMOUN48 #48oreperunprocesso #riqualificazione @usbgiustizia

Roma -

Ministro,

ed anche questa volta siamo tutti salvi!

Lo scorso venerdì al Tribunale di Roma è accaduto l’ennesimo episodio di “ umana follia”: un uomo in evidente stato di agitazione si è presentato davanti allo sportello dell’ufficio del Giudice tutelare minacciando gli astanti con una pistola, la quale poi si è rivelata fortunatamente un arma giocattolo.

Per quanto tempo ancora i lavoratori e l’utenza saranno “baciati” dalla cosiddetta fortuna?

Fortuna, che negli anni addietro non hanno avuto né il Tribunale di Reggio Emilia né quello di Milano (per non rammentare innumerevoli altri episodi non così tragici) interessati dai noti fatti di cronaca.

Le troppe e tante parole spese da Lei e dal Suo Governo, di mettere in sicurezza gli uffici giudiziari, ancora dopo anni non trovano riscontro: tante riunioni al vertice con le Procure Generali, ma i fatti stanno a zero, ad oggi non vi sono ancora le più elementari norme che garantiscano la tranquillità dei lavoratori e dellutenza.

Non esistono metal detector, né vigilanza costante alle entrate; le pochissime forze dell’ordine non riescono a sorvegliare chi entra ogni giorni nei Tribunali, i quali restano in balia del primo esaltato di turno, e di una sempre più costante insofferenza sulle condizioni in cui versa la Giustizia italiana.

Cosa si aspetta ancora?

Oggi, questo le domandano nuovamente i dipendenti del Tribunale civile di Roma, dove è necessario rammentare, può entrare chiunque armato o semplicemente in condizioni precarie a livello psicologico e (e sì, abbiamo avuto mesi addietro anche un cittadino fuggito dal regime di TSO che ha scatenato il putiferio allo stesso ufficio di venerdì scorso) aggredire il personale e gli astanti.

La USB P.I. le sta riportando e denunciano i fatti da moltissimo tempo ma ad oggi riscontra la totale mancanza di interesse sul tema della sicurezza dei luoghi di lavoro da Lei dimostrato.

Senza citarLe le altre problematiche legate ad ascensori fermi, con testimoni diversamente abili, portati a braccia nelle aule di udienza; topi che scorazzano dai sotterranei ai piani alti; sporcizia ovunque e degrado imperante!

Questi sono gli uffici che amministra da oltre due anni senza curarsene.

I lavoratori pretendono pulizia, decoro e lavorare al sicuro, oltre a fornire un servizio efficace ed efficiente che non riescono a dare e non per loro colpa.

La USB P.I., non le dà più tempo, quello trascorso è fin troppo, e se nell’immediatezza non si riscontreranno fattivi impegni nella risoluzione del problema, si vedrà costretta ad intervenire nelle sedi competenti, dichiarando già da ora lo stato di mobilitazione di tutto il personale.