Sicurezza nei palazzi di giustizia del paese: la USB scrive al ministro Bonafede.
In allegato la lettera che la USB Giustizia ha inviato al ministro sulla disastrosa condizione degli edifici giudiziari.
La USB P.I. scrive per sottoporre alla sua attenzione la drammaticità dell’edilizia giudiziaria e la della scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro. Purtroppo, la cronaca giornaliera ci racconta sistematicamente il rischio che corre chi frequenta le aule di giustizia, siano essi operatori del diritto che cittadini ignari dei pericoli incombenti.
Come ben saprà le problematiche riguardanti la sicurezza nei nostri luoghi di lavoro spaziano dall’edilizia giudiziaria alla salubrità. Infatti ci sono edifici:
- fatiscenti e pericolanti, alcuni costruiti sulla sabbia, altri non in regola con le norme antisismiche e via discorrendo (alcuni esempi come Bari e S. Maria Capua Vetere);
- non presidiati e teatro di omicidi e ferimenti (ricordiamo Milano, Reggio Emilia e Perugia);
- teatro continuo di caduta calcinacci, pareti e controsoffitti (vedi Roma);
- in cui la manutenzione ordinaria e straordinaria è insufficiente quanto inesistente, con ascensori fuori uso, impianti di riscaldamento e di refrigerazioni non funzionanti per cui d’inverno si muore dal freddo e d’estate si soffoca dal caldo; presenza di escrementi di topi, casi di legionella e chi più ne ha più ne metta (omettiamo gli casi perché l’elenco sarebbe lunghissimo);
- in cui i servizi igienici sono inagibili, ridotti in condizioni pietose o insufficienti rapportati al numero di persone che debbono utilizzarli;
- in cui l’abbattimento delle barriere architettoniche è una chimera, per cui un disabile per accedere deve fare le gimcane oppure constatare, in alcuni casi, che gli ascensori sono fuori uso, e non è raro assistere a scene in cui persone di buona volontà prendono il disabile in braccio e lo portano a destinazione.
L’ultimo episodio di cronaca ci riferisce che a Milano è precipitato, dal quarto piano, un giovane avvocato. Per puro caso si è evitata la tragedia della morte. La causa? I parapetti e le balaustre molto bassi. Una pericolosità che era già stata segnalata.
Questo di cui scriviamo, Ministro, non è fantascienza sono fatti.
Fatti in cui la vita e la dignità umana vengono sistematicamente calpestate, situazioni poco edificanti, non degne di una società civile. Sono anni che la USB denuncia fatti e misfatti legati alla poca sicurezza e salubrità nei luoghi in cui si amministra la giustizia, sarebbe ora che la messa in sicurezza dei palazzi diventasse una priorità della sua agenda politica. E’ necessario un progetto di ampio respiro capace di superare le emergenze quotidiane di cui la cronaca è piena.
Come a suo tempo abbiamo già avuto modo di suggerirle urge, ora più che mai, il potenziamento della Direzione Generale Risorse e Tecnologie del DOG con tecnici che abbiano le competenze necessarie a sovraintendere alla sicurezza di tutte le strutture giudiziarie e che coordinino i datori di lavoro e i responsabili del servizio prevenzione e protezione designati in ogni ufficio, disponendo anche dei mezzi necessari per intervenire ed adeguare gli edifici alle nuove norme.
In attesa di un sollecito riscontro la salutiamo cordialmente.