Tentativo di conciliazione: FUMATA NERA PER I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA

Roma -

Andato a vuoto al Ministero del lavoro il tentativo odierno di conciliazione tra USB e Amministrazione della Giustizia, rappresentata dal Direttore Generale del Personale dott. Alessandro Leopizzi.

Dopo che questa O.S. ha illustrato i motivi che hanno indotto a dichiarare lo Stato di Agitazione del personale Giudiziario è intervenuto il Direttore Generale dott. Leopizzi.

Purtroppo la risposta ricevuta è stata una mera narrazione accompagnata da una serie di giustificazioni sull’operato dell’Amministrazione senza alcuna risposta concreta e meno che mai è stato delineato alcun intento costruttivo.

Nel corso del colloquio non sono emerse possibili soluzioni alle problematiche sollevate e peggio ancora impegni certi e futuri di incontri - confronti con USB e le altre OO.SS..

E’ emerso invece con chiarezza, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la totale assenza di attenzione e considerazione che questa amministrazione continua ad avere nei confronti del proprio personale amministrativo che, nonostante tutto, continua incessantemente a mantenere a galla la giustizia.

Il Direttore Generale, invece, si è prodigato a sottolineare la fortuna dei lavoratori della giustizia o più in generale dei dipendenti pubblici a mantenere lo stipendio durante la pandemia a fronte di 15 milioni di lavoratori privati a rischio cassa integrazione o peggio di licenziamento, quindi in una tale situazione rivendicare diritti e dignità è fuori luogo.

Peccato che il Direttore Generale abbia dimenticato che nel novero dei dipendenti pubblici ci sono anche quei magistrati che hanno rivendicato la priorità di vaccinazione a fronte di migliaia di anziani in attesa, esposti ad un rischio molto più grave quale “la morte”, senza passarsi una mano sulla coscienza.

Anche per quanto riguarda il diritto alla carriera è stato fatto capire che gli automatismi che coinvolgono indistintamente tutto il personale non sono cose edificanti e che, in ogni caso, grazie ai vari concorsi indetti da questa amministrazione, i capaci e meritevoli, partecipando da esterni, hanno avuto la “promozione sperata” risultando vincitori.

Anche in questo caso vorremmo ricordare al Direttore Generale gli automatismi di carriera dei magistrati che prescindono dalle capacità e dai meriti e di questo purtroppo, in alcuni casi, a farne le spese sono proprio i cittadini.

Queste, dunque, le risposte a tutte le problematiche sollevate da USB, a partire dai carichi di lavoro insostenibili, al mansionismo sfrenato, alla totale disattenzione di questa amministrazione per il personale, al mancato rispetto di tutti gli accordi compresi quelli non sottoscritti da USB.

DI FRONTE ALL’ARROGANZA ED AL MENEFREGHISMO DELL’AMMINISTRAZIONE

BASTA SCHIAFFI IN FACCIA:  RESTITUIAMOLI

CON USB SI PUO’ E SI DEVE