#usb_giustizia La USB interviene sulla disastrosa situazione del tribunale di Castrovillari

In allegato la lettera che la USB ha scritto al capo di gabinetto sulla situazione del tribunale di Castrovillari dopo l'accorpamento

Castrovillari -

La USB P.I. – Giustizia ha tenuto, recentemente, un’assemblea del personale presso il Tribunale di Castrovillari, nel corso della quale sono emerse enormi criticità a seguito dell’accorpamento del Tribunale di Rossano.

 

Criticità rilevate nella quasi totalità degli Uffici Giudiziari accorpanti: aumento consistente dei carichi di lavoro e di frequenza del pubblico, scatoloni di fascicoli ammucchiati, udienze rinviate di anni, ecc…

 

E come da copione, a seguito di quell’accordo straordinario sulla mobilità, confermatosi scellerato, circa 13 unità in forza al Tribunale di Rossano sono transitate in altri uffici; mentre altre 8 sono rimaste a Rossano per smaltire le pendenze delle cause civili e di lavoro.

 

In buona sostanza oggi al Tribunale di Castrovillari vi è un carico di lavoro raddoppiato ma senza che sia pervenuto il personale sufficiente a farvi fronte.

 

Assicurare la presenza dei Cancellieri e degli Assistenti alle raddoppiate udienze penali, monocratiche e collegiali, è diventato un serio problema, e da parte del personale occorre una buona dose di sacrificio ed abnegazione per evitare il rinvio delle stesse.

 

A tutto questo aggiungiamo che il Tribunale di Castrovillari è sito in un palazzo di recente costruzione i cui lavori sono ancora in via di ultimazione. Inoltre lo stabile era stato progettato per gli affari del circondario di Castrovillari, quindi a seguito dell’accorpamento del Tribunale di Rossano risulta già insufficiente per quanto attiene agli spazi.

 

Infatti, i lavoratori sono stipati in locali angusti ed essendo stato consegnato prima che venisse ultimato è carente anche sotto il profilo della sicurezza sia per il personale che per gli utenti abituali del palazzo di giustizia.

 

 

 

 

Cosa ancora peggiore nelle more del trasloco dal vecchio al nuovo palazzo c’è stata l’ispezione ministeriale. Ciò ha creato non poco sconcerto e stress tra i lavoratori dovuto al fatto che essendo il nuovo palazzo ancora in via di ultimazione, era privo di scrivanie, sedie, postazioni di PC, e di ogni altro accessorio utile a lavorare decorosamente. Infatti i lavoratori si sono arrampicati sugli specchi per portare a termine quanto a loro richiesto dagli ispettori.

 

Insomma la situazione che si è venuta a determinare è di forte stress, tant’è che negli ultimi tempi ci sono stati numerosi casi di dipendenti ricorsi al Pronto Soccorso, per cui la misura è colma.

 

Come al solito le scelte che si fanno ricadono sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, mentre da chi ha la responsabilità della gestione e del monitoraggio della situazione sentiamo dire con un candore disarmante che va tutto bene, semmai occorrono solo piccoli accorgimenti.

 

Questa O.S. è da tempo che denuncia, memore le precedenti esperienze, i gravi disservizi che si sarebbero creati a seguito degli accorpamenti.

 

L’amministrazione, come al solito, ha proceduto senza un’analisi preventiva dell’impatto che avrebbe avuto l’accorpamento sia dal punto di vista dei carichi di lavoro che sulle condizioni materiali ed economiche dei lavoratori e sulla cittadinanza. A nessuno è venuto in mente di procedere ad una simulazione sulla reale portata dei risparmi ma soprattutto della maggiore efficienza del servizio, meglio ancora fare una ricognizione dell’idoneità dei locali, degli spazi e quant’altro.

 

Vorremmo ricordare e ricordarci che la razionalizzazione degli uffici aveva come premessa il risparmio della spesa e l’efficienza del servizio.

 

Al momento l’unica cosa dimostrata è il disastro che regna negli uffici giudiziari di cui Castrovillari è solo uno dei tanti casi.

 

La USB P.I. – Giustizia chiede un intervento immediato perché si risolvano le criticità denunciate, avvertendo che in difetto trascorso un congruo termine si riterrà libera di assumere ogni necessaria iniziativa a tutela dei lavoratori.