#USB_GIUSTIZIA ROMA: PROCESSI A NUMERO CHIUSO
Venerdì 7 marzo 2014 in un articolo del Corriere della Sera e nel servizio del TG1 la notizia è stata: al Tribunale di Roma non si possono celebrare più di 12.000 processi l’anno. Decisone presa di comune accordo tra il Procuratore della Repubblica ed il Presidente del Tribunale di Roma i quali hanno stabilito che: causa la grave mancanza di personale giudiziario, occorre contingentare il numero delle cause dando la precedenza nel settore penale ai reati che destano un maggiore allarme sociale mentre quelli meno gravi, al momento, saranno dirottati su un binario morto in attesa di tempi migliori.
Questa decisione ha ricevuto l’avallo del C.S.M., nel silenzio più assordante della politica e del Ministero della Giustizia.
Eppure la USB P.I. denuncia da tempo che il personale giudiziario, ridotto ormai al lumicino, è insufficiente per gestire le numerose incombenze pre e post udienza, nonché ad assicurare assistenza al magistrato durante la celebrazione dei processi.
Questa O.S. da tempo allerta i vertici del Ministero affermando che l’assunzione dei magistrati non seguita da consistente aumento del personale risulta inutile.
I giudici se non hanno alle spalle il personale giudiziario che provvede al lavoro preparatorio non possono smaltire i fascicoli, ed in ogni caso laddove si arriva alla definizione del procedimento se il personale giudiziario è esiguo i provvedimenti restano accatastati.
Al Tribunale di Roma c’è una grave scopertura di organico, (in pianta 1198, presenti effettivi 850) mancano 348 persone di questi 99 sono comandati o distaccati. Comandi e distacchi disposti dai vertici del Ministero in spregio a qualsiasi logica di buon andamento della Pubblica Amministrazione ed alle numerose rimostranze del Presidente e di chi scrive.
Il grido di allarme, per la grave carenza di personale giudiziario, arriva da numerosi Uffici Giudiziari recentemente anche il Tribunale di Torino, ai primi posti in passato per le best pratices, ha alzato bandiera bianca.
Lo stesso Primo Presidente della Corte di Cassazione durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha denunciato la grave carenza di Magistrati sottolineando, invece, come gravissima la carenza di personale giudiziario.
Intanto i cittadini che aspettano giustizia per i reati di serie B “possono stare sereni”, prima o poi arriverà anche il loro turno, alla faccia dell’obbligatorietà dell’azione penale.
Forse chi “starà ancora più sereno”, saranno i ladri. Così tra auto della polizia e dei carabinieri senza benzina e mancanza di personale negli uffici giudiziari per dare esecuzione ai provvedimenti del Giudice, possono scorazzare e delinquere tranquillamente.
Chi ha “poco da stare sereni” sono i lavoratori della Giustizia che tra pensionamenti, dimissioni e blocchi delle assunzioni saranno sempre meno e sempre più sfruttati. Oggi il servizio è garantito grazie al sacrificio dei dipendenti che assicurano“statistiche” da primi della classe ai magistrati peccato che ad essi arrivano solo schiaffi in faccia.
E se al Presidente del Tribunale di Roma solo oggi gli si torce lo stomaco, i lavoratori giudiziari, ormai, hanno la gastrite!
Quel che è peggio sia l’articolo del Corriere che il servizio Rai si sono limitati a dare la notizia senza indagare sulle cause della crisi del sistema Giustizia: nulla è stato detto sulla spending review, la politica dei tagli lineari, il blocco degli stipendi che ha colpito tutta la pubblica amministrazione.
Ai lavoratori diciamo che invertire la rotta si può. Partecipiamo in massa alla:
MANIFESTAZIONE Contro LA SPENDING REVIEW
per aprire il mercato del lavoro ai tanti giovani disoccupati, per migliorare le condizioni di lavoro, per avere stipendi adeguati al costo della vita, per sbloccare i contratti.
Venerdi 14 Marzo Ore 11 Piazza Vidoni