Dai lavoratori il mandato alla ripresa della mobilitazione
Oltre 300 lavoratori del palazzo di giustizia di Roma hanno partecipato all’assemblea indetta questa mattina dalle RdB-CUB PI presso il tribunale civile della capitale.
All’assemblea ha preso parte anche il Presidente del Tribunale di Roma, Alberto Bucci, che ha manifestato solidarietà nei confronti dei lavoratori.
Dai lavoratori è emerso con nettezza lo stato di gravissimo disagio in cui versano da troppo tempo gli operatori degli uffici giudiziari, che non intendono essere individuati come capri espiatori del complessivo malfunzionamento della Giustizia.
Secondo i lavoratori, i problemi del tribunale civile di Roma - come del resto quelli di molti altri tribunali italiani - risiedono nell’inadeguatezza delle risorse umane e strumentali, aggravati dall’assoluta mancanza di locali idonei, in alcuni casi addirittura fatiscenti.
La carenza di organico, alla quale l’Amministrazione negli anni ha risposto inserendo personale precario, è stata così sintetizzata da un intervenuto: “ho 65 anni, lavoro in questa amministrazione da 37, nel 2001 nel mio ufficio eravamo 11, adesso siamo ridotti a 6”.
La frustrazione espressa dagli operatori è ulteriormente inasprita dalla mancata riqualificazione del personale giudiziario - il solo, tra i ministeriali, a non aver attivato le procedure di riqualificazione e meno che mai conseguito progressioni di carriera.
Le RdB-CUB hanno sottolineato come il degrado della Giustizia sia l’effetto di politiche che da troppo tempo hanno sottratto risorse a tutta la Pubblica Amministrazione, e hanno inoltre messo in luce i rischi conseguenti alla possibile approvazione della riforma sulla riorganizzazione del lavoro degli uffici giudiziari (Ufficio per il processo), il cui principale obiettivo sarà quello di trasferire al personale giudiziario alcune attività attualmente di competenza del magistrato, con conseguente aumento di carichi di lavoro già ora molto onerosi.
L’assemblea ha deliberato all’unanimità lo stato agitazione del settore, e a stragrande maggioranza ha dato mandato alle RdB-CUB di riprendere la protesta nelle forme già precedentemente adottate dalla organizzazione sindacale di base: attenersi strettamente alle mansioni ed ai compiti demandati dal Contratto di lavoro, dalle leggi e dai regolamenti vigenti.
L’assemblea ha inoltre dato mandato alle RdB-CUB di organizzare una manifestazione di protesta davanti al Ministero competente per chiedere di sopperire con urgenza alle carenze denunciate.