Riqualificazione e formazione del personale vincitore del bando della mobilità @usbgiustizia #riqualificazione

La USB scrive all'amministrazione, in allegato la lettera inviata.

Roma -

La USB P.I. scrive in merito alle ultime dichiarazioni del ministro Orlando intervenuto al recente congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati. Infatti il ministro ha ribadito che nelle prossime settimane si procederà ad assumere i primi 500, provenienti dalle province, per arrivare entro 2 mesi ai 1031 di cui al bando di mobilità esterna pubblicato il 20 gennaio 2015.

 

Inoltre sono previste immissioni per altre 3000 persone provenienti dalla mobilità di altri comparti.

 

Questa O.S. ha segnalato da tempo e in tutte le sedi, inascoltata purtroppo, che l’amministrazione della giustizia ha bisogno di un ricambio generazionale, quindi di nuove assunzioni, ma con la stessa fermezza ha indicato la necessità che prioritario a tutto ciò era riqualificare il personale giudiziario e successivamente reclutare altro personale.

 

Nonostante ciò il ministero ha proceduto imperterrito sulla strada della mobilità e poco o niente ha fatto sul fronte della riqualificazione del personale. Unica certezza in questo momento è l’art. 21 quater inserito nella legge 132/2015 di cui allo stato attuale non è dato capire gli sviluppi.

 

A questo proposito la USB e tutte le altre OO.SS. hanno sollecitato i vertici ministeriali ad aprire un tavolo di confronto per capire le reali intenzioni dell’amministrazione, nonostante ciò nessun segnale arriva per rasserenare gli animi.

 

La pazienza, però, è giunta al limite della sopportazione.

 

Tornando però alle dichiarazioni del ministro circa le prossime assunzioni del personale proveniente da altri comparti dalle prime risultanze delle graduatorie pubblicate sul sito della giustizia, risulta alla scrivente O.S. che tra i vincitori vi sono molti profili tecnici quali architetti, ingegneri, assistenti sociali e chi più ne ha più ne metta. Figure, quindi, del tutto diverse da quelle occorrenti al Ministero della Giustizia.

 

Infatti stiamo parlando di graduatorie relative a profili professionali quali funzionari e direttori amministrativi, costoro pertanto dovrebbero gestire cancellerie, segreterie giudiziarie o altre unità complesse senza avere la minima conoscenza dei servizi e della delicata materia. Cioè parliamo di lavoratori che “forniscono una collaborazione qualificata alla giurisdizione” e di lavoratori che “svolgono attività ad elevato contenuto specialistico nell’ambito delle procedure amministrative o giudiziarie”.

 

La USB vorrebbe conoscere, trattandosi di personale che nell’amministrazione di provenienza svolgeva servizi completamente diversi, se è stato previsto un piano di formazione serio e ampio che metta i nuovi assunti nelle condizioni di svolgere i compiti, cui sono chiamati, con competenza e professionalità.

 

Sia chiaro che il personale interno non è disposto a sacrificarsi ulteriormente per affiancare e istruire i nuovi colleghi, anche perché la mancata e preventiva riqualificazione ha ingenerato malumori e demotivazioni.

Un piano di formazione, quindi, organizzato a livello nazionale, meglio ancora distrettuale che eviti fenomeni quali il “training on the job” tanto in uso negli uffici giudiziari italiani. Ne citiamo uno tra tutti, perché significativo, quale quello verificatosi al tribunale di Milano: un geometra del ministero dei trasporti è stato sommariamente affiancato per 4 giorni da un cancelliere e poi mandato da solo in udienza.

 

La USB ritiene che queste modalità non fanno bene all’immagine della giustizia e meno che mai alla qualità del servizio giustizia.

 

Comunque al di la della demotivazione e dei malumori 9000 vuoti di organico comportano un aggravio di lavoro tale che i lavoratori non hanno più il tempo di alzare la testa dalle carte e in alcuni casi manco di soddisfare i loro bisogni fisiologici, pena il linciaggio da parte di un’utenza agguerrita, artatamente montata dalle campagne mediatiche contro i pubblici dipendenti fannulloni. Figuriamoci stare dietro a persone che nella maggior parte dei casi non ha mai masticato di giustizia e meno che mai di servizi di cancelleria.

 

In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali saluti.