SARANNO RASI AL SUOLO CIRCA 650 UFFICI GIUDIZIARI E DEPORTATI 5000 DIPENDENTI.

Roma -

La manovra finanziaria approvata ieri dal Senato, tra le tante misure inique che colpiranno i lavoratori pubblici e le famiglie, ha previsto la soppressione di circa 650 uffici giudiziari e la deportazione di migliaia di lavoratori. Questi i numeri:

- 50 Tribunali;

- 57 Procure;

- 110 sezioni distaccate di Tribunale;

- 430 uffici del Giudice di Pace;

- 5000 colleghi deportati.

Tempo massimo di attuazione 12 mesi.

 

I lavoratori della Giustizia sotto tiro da anni non hanno più pace, infatti dopo:

 

• Il taglio del personale,

 

• la mancata progressione di carriera,

 

• gli aumenti dei carichi di lavoro,

 

• la riduzione del salario fisso ed accessorio,

 

• le revoche del part-time,

 

saranno costretti a subire la deportazione in altra sede giudiziaria, senza oneri a carico dell’Amministrazione perché, come precisato nella manovra, il forzato spostamento del personale “non costituisce assegnazione ad altro ufficio o destinazione ad altra sede, né costituisce trasferimento ad altri effetti”.

 

 

 

E domani cos’altro potrà accadere? Con questi chiari di luna, di tutto e di più.

 

 

 

Il nuovo Ministro della Giustizia, senza soluzione di continuità rispetto al suo predecessore, agisce in totale spregio dei lavoratori, tant’è che sino ad oggi non ha ritenuto di convocare le OO.SS. per un confronto su un argomento così importante.

 

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, anche agli scettici, che la Giustizia non è esente dal complessivo progetto di smantellamento della Pubblica Amministrazione.

 

Ora più che mai è necessario che i lavoratori si uniscano nella lotta contro il tentativo devastante del loro annientamento.

 

La USB dichiara sin da ora lo stato di agitazione di tutto il personale giudiziario invitandolo ad aderire alle necessarie iniziative di lotta.

 

Dall’attacco frontale e trasversale contro i lavoratori pubblici e privati, non si salva più nessuno, occorre quindi agire e, sin da subito, il conflitto. E’ nostro diritto e sacrosanto dovere fermarli.

 

Ora più che mai i lavoratori della giustizia e le loro famiglie sono invitati a partecipare e sostenere il Presidio che si svolgerà ad oltranza da LUNEDI 12 settembre ALLE 15, DAVANTI PIAZZA MONTECITORIO