SIAMO ALL' ULTIMO ATTO: Processo breve e nuovo contratto integrativo consentiranno lo smantellamento della giustizia.

Il disegno di legge sul processo breve, presentato in Parlamento come “panacea per i mali della Giustizia”, rappresenta un’amnistia mascherata utile solo ai potenti ed una scorciatoia che, senza toccare il cuore dei problemi, non risponde alle esigenze di giustizia dei cittadini.

La RdB P.I si chiede come possa l’Avv. Alfano sbandierare ai 4 venti che si sta lavorando alla modernizzazione della Giustizia attraverso il “processo telematico”, le notifiche on-line e la digitalizzazione degli atti giudiziari, quando la realtà dei fatti ci dice invece che in tutta l’Organizzazione Giudiziaria esistono in pianta organica appena 580 informatici a fronte di 2.133 uffici giudiziari, pari quindi a circa un quarto di unità per ufficio. Con questi numeri appare inevitabile che il processo telematico interessi attualmente appena lo 0.04 % degli uffici, senza contare che gli scanner sono quasi assenti e non vi è alcun indirizzo di posta elettronica certificata per l’invio delle notifiche.

E non solo. La proposta di Contratto Integrativo, presentata lunedì scorso ai sindacati, invece di prevedere le nuove professionalità, necessarie alle esigenze di un’Amministrazione più moderna, ha riesumato antiche figure professionali, parcellizzato le funzioni e dequalificato le mansioni. Una modalità vecchia e riferita a oltre 20 anni fa, quando il personale in servizio ammontava a oltre 53.000 unità, mentre ora si è scesi a scarse 41.000 unità con la previsione (da fonte ministeriale) di un ulteriore calo di 5.000 unità per i prossimi tre anni causa pensionamenti.

I fatti dimostrano inoltre che i carichi di lavoro aumentano in maniera proporzionale alle riforme, il personale diminuisce a ritmo vertiginoso grazie ai tagli in pianta organica, ai pensionamenti e al blocco delle assunzioni, le risorse sono ridotte al lumicino, gli strumenti vecchi ed obsoleti, i palazzi di giustizia fatiscenti.

La RdB P.I. ritiene che, se il ministro della Giustizia intende veramente rispondere alle esigenze dei cittadini, deve intervenire sul collega del Tesoro, affinché già dalla prossima Finanziaria vengano stanziate le risorse economiche che rendano possibile la velocizzazione dei processi. Da parte sua, la RdB P.I. attuerà ogni forma di mobilitazione e protesta dei lavoratori giudiziari a difesa della dignità e del salario.