AI RICORSI PREFERIAMO LA LOTTA

Continuano a pervenire richieste e quesiti da parte dei lavoratori, sull’opportunità di aderire ad azioni legali concernenti il risarcimento per eventuali danni derivanti dalla mancata riqualificazione del personale giudiziario, alla luce della recente sentenza del Giudice del Lavoro di Torino che ha accolto la domanda per la perdita di chances avanzata da alcuni colleghi del distretto.

A questo punto è opportuno fare chiarezza sulla “ricorsopoli” che sta attraversando gli uffici giudiziari.

Abbagliare i lavoratori con il “canto delle sirene”, è oltremodo scorretto da parte delle OO.SS. che istigano i lavoratori a ricorrere al giudice perchè riconosca loro un diritto: allo stato dell’arte l’unica pronuncia positiva è quella del Tribunale di Torino mentre ve ne sono state altre a Roma, Como, Crotone ecc, il cui esito è risultato sfavorevole ai lavoratori. E’ chiaro che ricorrere al magistrato significa vincere un terno al lotto non fosse altro per le diverse interpretazioni che ne fanno i giudici.

E’ oltremodo singolare che alcune OO.SS. condividano e firmino contratti a perdere per poi indurre i lavoratori a ricorrere al giudice.

Abdicare al proprio ruolo di difesa dei lavoratori e utilizzare il sindacato come ufficio legale ingrassa solo le tasche degli avvocati e di chi altri….!?

La RdB finora non ha “patrocinato” alcuna azione legale in materia di riqualificazione credendo fermamente che la ricollocazione del personale sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi e questo si può ottenere solo attraverso le iniziative di mobilitazione e di lotta che devono vedere come protagonisti i lavoratori stessi.

Questa O.S., ad ogni buon conto, ritiene opportuno attendere almeno l’esito dei tre gradi di giudizio del provvedimento torinese, ovvero la verifica di una più consistente e solida giurisprudenza favorevole, anche perché potrebbe essere da incentivo per il Ministro risolvere definitivamente questa annosa vicenda.

La RdB P.I. non demorderà perché il diritto sacrosanto di ogni lavoratore della giustizia di un passaggio economico non può essere lasciato alla libera e legittima interpretazione dei giudici.

E’ chiaro che qualora non ci fossero risposte soddisfacenti dall’Amministrazione entro l’estate, così come promesso, questa O.S. intensificherà le azioni di protesta e conflitto.