Hanno ucciso il buono pasto, chi sia stato non si sa....

……E NON CI FANNO NEANCHE MANGIARE!!!

 

La “cura” Monti per il risanamento del debito pubblico continua ad affamare i lavoratori giudiziari!

E’ di qualche giorno fa la notizia che i lavoratori di molti uffici giudiziari (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) rimarranno senza buoni pasto per un lungo periodo di tempo a causa del mancato rinnovo della convenzione Consip, già ampiamente scaduta dal novembre 2011; con la “solita” solerzia è stata recentemente avviata la gara di aggiudicazione e, pertanto, l’erogazione dei buoni pasto è sospesa per un tempo indeterminato.

Di chi è la colpa, del nostro Ministero o della Consip, società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a cui vengono demandate tali procedure?

L’individuazione dei responsabili non risolverà il problema perché il dato di fatto è che i buoni pasto non saranno corrisposti per un lungo periodo ed il personale giudiziario sarà privato di un’importante risorsa che gli permette di arrivare alla fine mese.

E’ evidente che sospendere l’erogazione dei buoni pasto in Regioni dove operano il maggior numero di impiegati dello Stato rappresenta una vera boccata di ossigeno per le casse statali.

Tutto ciò senza che i lavoratori possano neppure esprimere una minima doglianza, come segnalato in una comunicazione della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma diramata a tutti gli uffici requirenti del Distretto nella quale si invita il personale interessato a “non subissare l’Ufficio con telefonate di rimostranza con toni ai limiti dell’oltraggio e dell’intimidazione…”. Oltre al danno, la beffa!!

Smettiamola una buona volta di appaltare servizi a società esterne, profumatamente pagate con denaro pubblico anche per emettere solo pezzi di carta!! Anziché stampare e distribuire centinaia di migliaia di tagliandi, si potrebbe più semplicemente accreditare ogni mese le somme dovute sulla busta paga degli aventi diritto che potrebbero così evitare di girare come trottole alla ricerca di un esercizio commerciale che accetta i tickets e nel contempo di evitare che gli operatori commerciali attendano anni prima di ottenere il pagamento del loro controvalore.

Invece il governo dei stimati professori da circa un anno flagella i lavoratori pubblici con nuovi “balzelli”, proroga “sine die” i rinnovi contrattuali, riduce strumenti e risorse per i servizi e, per ultimo, sopprime circa un migliaio di uffici giudiziari con conseguente messa in mobilità del relativo personale.

La USB P.I., forte delle molteplici segnalazioni ricevute, non è solita rassegnarsi e anche per questa vertenza assumerà in tempi brevi le necessarie iniziative perché ai lavoratori giudiziari venga assicurata la puntuale corresponsione dei buoni pasto.

Roma 23 novembre 2012

Coordinamento Nazionale Giustizia