INCONTRO CON IL MINISTRO SULLA RIQUALIFICAZIONE: SEI SODDISFATTO O PRONTO A COMBATTERE? @usbgiustizia #riqualificazione
Il 19 novembre 2015 si è svolto il previsto incontro, preliminare, con le OO.SS. sulle modalità di attuazione dell’art. 21 quater DL 83/15 per l’avvio delle procedure di riqualificazione del personale.
La USB P.I. da anni insiste perché fossero rimossi gli ostacoli, normativi e contrattuali, che di fatto impedivano la progressione giuridica ed economica tra le aree e conseguentemente all’interno delle aree.
Pertanto pur apprezzando l’intervento legislativo riguardante il cancelliere e l’ufficiale giudiziario ha biasimato il fatto che ci fosse stata la grave dimenticanza delle restanti figure professionali (esperti informatici, linguistici, contabili, ecc.) e che nulla fosse stato scritto circa gli ausiliari giudiziari.
La USB P.I., inoltre ha ribadito con forza che la riqualificazione, tra e nelle aree, non può che riguardare tutto il personale giudiziario, nessuno escluso, ha chiesto quindi all’amministrazione di sapere se l’art. 21 quater è l’inizio di un percorso che apre poi la strada al restante personale oppure è un provvedimento che nasce e muore la.
A questo punto essendo poi entrato nella sala il Ministro, la USB ha chiesto allo stesso di esprimersi, con chiarezza e sincerità, circa la volontà dell’amministrazione di affrontare un progetto complessivo ed organico di riqualificazione riguardante tutto il personale.
Il Ministro ha dichiarato che il provvedimento legislativo, nell’attuale contesto politico ed economico del Paese, andrebbe valutato positivamente perché determina una ripresa di fiducia sulle aspettative di carriera del personale giudiziario e che alcuni correttivi, riguardanti le figure apicali tralasciate, potrebbero essere apportati già nel disegno di legge di stabilità per il 2016.
Inoltre ha sottolineato con molta sincerità, e di questo gliene diamo atto, che seppure i 26.000.000,00 di euro disponibili sono sufficienti per i passaggi di tutti i 5.600 cancellieri e 1.435 ufficiali giudiziari, ad oggi, si possono avviare le procedure, soltanto di 1.500 unità nel rispetto della disponibilità dei posti e cioè il 50 per cento dalla legge riservato agli interni.
Quindi 1.500 posti disponibili che saranno assegnati a seguito di un regolare concorso ed il cui bando sarà oggetto di un ulteriore confronto con le Organizzazioni Sindacali. All’esito del concorso i posti che si renderanno disponibili nella seconda area, saranno coperti con la mobilità dall’esterno.
Le risorse che si libereranno a seguito del passaggio dei 1.500, frutto della differenza tra stipendio tabellare e somme prelevate dal FUA per i passaggi economici del 2010, potrebbero essere impiegate per un’eventuale riqualificazione all’interno delle aree.
Ha proseguito poi che si renderà necessario rideterminare le dotazioni organiche e rivedere i profili professionali.
Il Ministro, infine, ha ribadito che, ad oggi, le uniche certezze sono: il passaggio dei 1.500 cancellieri ed ufficiali giudiziari; l’imminente ingresso di 1031 lavoratori provenienti dalle provincie; la successiva immissione di circa 3.000 lavoratori in mobilità da altri comparti.
Il resto sono solo ipotesi da inserire eventualmente in un programma pluriennale che, parole testuali del Ministro: “come tutti noi sappiamo lascia il tempo che trova considerati i tempi ed il contesto in cui viviamo”.
La USB P.I. prende atto che non vi è nessuna notizia concreta sulla riqualificazione della stragrande maggioranza dei lavoratori formalmente ignorati dal famigerato art. 21 quater, nonché di coloro che resteranno fuori all’esito del bando di concorso e si dichiara profondamente delusa e insoddisfatta.
Le dichiarazioni del Ministro, pur se apprezzabili sul piano della sincerità, lasciano esterrefatti piuttosto che soddisfatti così come dichiarato da tutte le altre OO.SS.(sic!).
COSA COMPORTERA’ PER I LAVORATORI QUESTA ACQUIESCENZA?
La USB da sempre impegnata a tutela del diritto alla carriera e della dignità di tutto il personale è pronta a praticare il conflitto con iniziative di lotta:
Ai lavoratori l’ultima parola:
siete soddisfatti o pronti a combattere?