TRIBUNALE DI ROMA; RDB-USB P.I. PROCLAMA 3 MESI DI SCIOPERO DEGLI STRAORDINARI CARICHI DI LAVORO INSOSTENIBILI. POTENZIARE LA PIANTA ORGANICA
Astensione dal 4 ottobre al 31 dicembre 2010.
RdB-USB P.I. Giustizia ha proclamato 3 mesi di sciopero degli straordinari del personale amministrativo al Tribunale di Roma. L’astensione partirà dal prossimo 4 ottobre e si protrarrà fino al 31 dicembre 2010.
Lo sciopero viene indetto a fronte degli insostenibili carichi di lavoro che gravano sui dipendenti del più grande Tribunale d’Europa, nel quale, soprattutto per garantire il servizio di assistenza alle udienze penali, lo straordinario è divenuto soluzione sistematica per supplire alla progressiva
riduzione della pianta organica dovuta al blocco delle assunzioni e del turnover. Oltretutto, vista l’esiguità dei fondi stanziati dall’Amministrazione Centrale, il pagamento dello straordinario viene erogato con circa un anno di ritardo rispetto allo svolgimento della prestazione.
RdB-USB P.I. Giustizia denuncia la totale inerzia delle istituzioni competenti in merito ad una criticità già evidenziata dall’analoga azione di sciopero dello straordinario al Tribunale Ordinario di Roma, effettuata dal 5 al 23 luglio scorso.
Inoltre il nuovo Contratto Integrativo del Ministero della Giustizia non solo non ha trovato soluzione a questi problemi, ma li ha di fatto aggravati, generando un caos di competenze che ha portato ulteriori disagi ai cittadini.
Con lo sciopero dalle prestazioni straordinarie RdB-USB P.I. Giustizia intende ottenere: il potenziamento della pianta organica del Tribunale di Roma; il rispetto dell’orario di lavoro ordinario, stabilito contrattualmente in 36 ore settimanali; la certezza e la tempestività nel pagamento delle eventuali prestazioni straordinarie.
L’agitazione verrà attuata nel rispetto di quanto previsto dalla normativa sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Verranno comunque garantiti tutti i provvedimenti restrittivi della libertà personale, cautelari ed urgenti, nonché i processi penali con imputati in stato di detenzione.