Richiesta urgente di incontro al Ministro.
Il primo ed unico incontro avuto il 22 luglio 2008 con la parte politica di codesto Ministero non ha affrontato e meno che mai risolto le aspettative dei lavoratori della giustizia.
Anzi il paradosso è stato che nella predetta riunione è stata prospettata la necessaria e urgente (per chi ?) riduzione delle piante organiche in attuazione dell’allora ddl 112/08.
La RdB P.I. espresse il proprio dissenso alla proposta di riduzione delle piante organiche per le forti ricadute che quest’operazione avrebbe comportato sulla c.d. riqualificazione e sui carichi di lavoro. Nonostante ciò la parte politica di codesto Ministero ha ritenuto di andare avanti per la propria strada incurante di tutto e tutti.
In ogni caso da quella riunione sono passati quasi due mesi e nessun segnale è pervenuto alle OO.SS. per la ripresa di un dialogo capace di affrontare e risolvere i problemi dei lavoratori relativamente: alle progressioni di carriere ferme da venti anni, ai carichi di lavoro esorbitanti, all’organico ridotto per motivi economici ma che non rispecchia le reali necessità degli uffici giudiziari, agli uffici in sofferenza e alle inevitabili ricadute che tutto ciò comporta sulla collettività e sulla qualità del servizio offerto al cittadino.
Senza soluzioni di continuità si persevera imperterriti sulla strada di calpestare i lavoratori della Giustizia ignorando le difficoltà che, questi, quotidianamente affrontano sui posti di lavoro per far funzionare una macchina che fa acqua da tutte le parti; senza parlare poi della loro delusione e demotivazione circa la mancata “riqualificazione” che non solo mortifica le aspettative di carriera ma incide economicamente, oggi sui magri salari e domani sulle magrissime pensioni, in maniera pesante.
Tutto ciò non ci meraviglia in quanto rientra nei chiari, oramai, obiettivi di questo Governo che, in perfetta sintonia e contiguità con i precedenti, progetta di smantellare la Pubblica Amministrazione.
Smantellamento che passa attraverso l’attacco feroce sferrato ai pubblici dipendenti e il ricercato consenso dell’opinione pubblica, peccato per il cittadino che la inevitabile conseguenza sarà la perdita dello stato sociale.
Eppure in questi giorni la stampa fa un gran parlare che tra le priorità del governo vi è la riforma della giustizia, anche per noi è diventata una priorità riqualificare il servizio Giustizia. Il Paese ha bisogno di una seria riforma del processo civile e penale che tenga finalmente conto dell’esigenza, che da più parti si invoca: di una ragionevole durata del processo e una più efficiente macchina della giustizia al servizio di tutti i cittadini, però e, non soltanto dei potentati.
Se è questa la riforma che si vuole non si può prescindere dai lavoratori amministrativi che, ancorché invisibili, sono in grado di dare un apporto costruttivo alla risoluzione del problema visto l’alto grado di professionalità acquisito e l’alta produttività dimostrata.
Quindi Ministro siccome la dignità dei lavoratori è una pregiudiziale occorrerà poi che inserisca nella riforma della giustizia anche tutto ciò che riguarda il personale giudiziario: primo fra tutto le progressioni di carriera e l’ampliamento delle piante organiche nonché prevedere strumenti e strutture idonei allo svolgimento del servizio.
Questo sarà per noi una dimostrazione che si intende cambiare rotta diversamente sappia sin da ora che la RdB P.I. non abbandonerà i lavoratori e porterà avanti la battaglia con determinazione e con il coinvolgimento di tutto il personale giudiziario.
Attendiamo pertanto un incontro, urgente, per discutere del futuro dei lavoratori e della Giustizia ed in attesa Le porgiamo cordiali saluti.